Urs Fischer, un uovo a regola d’arte

Lo svizzero Urs Fischer è uno degli artisti più discussi negli ultimi tempi. E’ sua Big Clay #4 l’opera che da qualche mese ha invaso Piazza della Signoria a Firenze destando non pochi commenti, più o meno benevoli.

Ma una delle passioni di Fischer sembra essere l’uovo, tant’è che gli ha dedicato una Collezione fotografica intitolata Problem Paintings, in cui Urs manipola i volti perfetti delle star hollywoodiane, negandone la perfezione e il bon ton, ma sovrapponendovi un ingrediente altrettanto perfetto: l’uovo. L’artista copre le espressioni dei soggetti con la metà di un uovo e, sovrapponendo una natura morta ad una natura viva, produce un senso di negazione d’identità. Che siano integre, danneggiate o totalmente marce non importa, ciò che conta davvero è che creino disturbo, che riescano a rovinare l’armonia di una foto stimolando nuovi punti di vista dell’osservatore.

L’artista, nato nel 1973 a Zurigo, studia fotografia ma amplia i suoi orizzonti creativi verso la scultura, specializzandosi in istallazioni anticonformiste, pazze, uniche. Trasferitosi a New York si lascia influenzare dalle correnti della grande mela e soprattutto dal mondo di Hollywood, di cui demolisce gli stereotipi.

Nella collezione Problem Painting viene reinventata la realtà bidimensionale: gli scatti, manipolati digitalmente, risultano visivamente piatti, ma a livello empatico ed emozionale sono più espressivi e dinamici che mai. Nonostante le uova siano i soggetti preferiti del fotografo, nella serie sovrappone i ritratti anche con altre verdure o oggetti di uso comune come viti e chiodi. Un gioco di interpretazioni quello di Fischer, che invita gli spettatori ad osservare le cose secondo un diverso grado d’importanza, dando risalto alla quotidianità rispetto all’eccezionalità hollywoodiana.

Fonte urbancontest.com

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