Uova da consumo

Nel 2021, l’Italia ha prodotto 12 miliardi 100 milioni di uova-2,0% rispetto al 2020 (12 miliardi 350 milioni), confermandosi il quarto paese produttore comunitario dopo Francia, Germania e Spagna.
Considerando il saldo tra export (944.794.000) e import (1.444.707.000), in Italia sono stati consumati 12 miliardi 599 milioni di uova (-3,0% rispetto al 2020), pari a 213 uova a testa (13,4 chili pro capite), a conferma del perdurante elevato livello di autoapprovvigionamento del settore, pari al 96,0%.
Delle 213 uova pro capite consumate nel 2021, il 68% è andato alle famiglie (145 uova a testa) e il restante 32% (68 uova per abitante) è stato impiegato dall’industria, artigianato e collettività, e quindi consumato attraverso pasta, dolci e preparazioni alimentari varie.
La produzione nel 2021 è stata garantita da 40,5 milioni di galline ovaiole accasate in oltre 2.600 allevamenti.
Ad oggi, il 54,5% dei capi in deposizione è stato allevato “a terra”, il 35,6% in allevamenti con “gabbie arricchite”, il 4,9% in allevamenti all’aperto e il 5% in allevamenti biologici. Va sottolineato come la quota di uova proveniente da galline in gabbie arricchite (35,62%)
non solo continui a scendere (era del 42% nel 2020 e del 45% nel 2019), ma risulti
notevolmente inferiore alla media europea, pari al 44,9%.
Nel complesso, il fatturato 2021 del settore nazionale delle carni avicole e uova si è attestato a circa 5.900 milioni di euro (4.830 milioni per le carni, 1.070 milioni per le uova), a conferma del ruolo di primissimo piano rivestito dalla filiera avicola italiana nell’agroalimentare
nazionale. Sono circa
64.000 fra addetti alla fase di allevamento (38.500) e addetti alla trasformazione di carni e uova (25.500) le persone occupate nell’avicoltura italiana.

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