Report DgSante: buone pratiche in Italia sulla tutela del benessere delle galline ovaiole

La Direzione Generale Salute (DgSante) della Commissione Europea ha pubblicato la relazione sui controlli ufficiali legati alla tutela del benessere delle galline ovaiole in ogni fase della produzione.

La relazione riferisce i risultati di un progetto europeo che nel 2021 ha sottoposto ad audit nove Stati membri (fra i quali l’Italia)  e somministrato questionari ad altri sedici. Ne è scaturita una panoramica europea dei controlli ufficiali sul benessere delle ovaiole, dove spiccano le migliori pratiche riscontrate e nel contempo le maggiori criticità comuni.

Accanto alla sistematicità del metodo di controllo, la DgSante rileva per l’Italia lo sviluppo di buone pratiche di verifica della densità di allevamento e, in particolare, che sia rispettato il divieto di muta forzata. Periodicamente, le autorità italiane danno corso ad uno specifico progetto di verifica volto a conoscere la situazione del settore e ad ispezionare le aziende estraendole su base randomizzata dal database degli stabilimenti. Il database degli stabilimenti rappresenta un supporto per le attività delle autorità competenti, nonostante le informazioni inserite possano presentare delle imprecisioni, un rischio noto e gestito attraverso un regolare monitoraggio dei dati registrati. Il rapporto mette in luce altre good practice, menzionando l’Italia tra i pochi Stati Membri che utilizzano indicatori di benessere animale.

Le misure di benessere per le galline ovaiole sono variabili all’interno dell’UE, nonostante una legislazione europea comune che viene sostanzialmente fatta rispettare dagli Stati Membri, attraverso i propri controlli ufficiali. Le differenze si ripercuotono sullo stato di benessere degli animali e sul posizionamento dei produttori nel mercato unionale.

La DgSante osserva che i Paesi che hanno introdotto misure aggiuntive ai già rigorosi parametri di controllo previsti dall’Unione Europea hanno conseguito livelli di benessere maggiori, ma anche creato le condizioni per potenziali disparità tra i produttori sul mercato europeo. Inoltre, l’assenza di specifici requisiti di benessere per le galline più giovani (pulcini e pollastre) riduce il numero di controlli del benessere negli incubatoi e negli allevamenti di pollastre.

La relazione si sofferma sui dati raccolti, in grado di coprire una vasta gamma di informazioni sulle condizioni di benessere delle galline ovaiole, a livello nazionale, regionale e locale. Questa mole di dati migliora gli indirizzi da dare ai controlli. Questo sistema fornisce ai veterinari ufficiali una solida metodologia da seguire per rendere più efficaci i controlli sul benessere delle galline ovaiole negli allevamenti.

I risultati della relazione della DgSante confluiranno nel lavoro in corso della Commissione per rivedere la legislazione sul benessere degli animali.

Fonte: Sivemp Veneto

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