Rapporto Ismea, food Made in Italy: +18% l’export nei primi sette mesi del 2022

Ismea ha pubblicato il rapporto “La Bilancia dell’agroalimentare italiano nel primo semestre del 2022”, secondo il quale l’andamento le esportazioni di prodotti agroalimentari di cibo made in Italy è risultato molto positivo anche nei primi sette mesi del 2022, mostrando una crescita del 17,6% su base annua e raggiungendo 34,5 miliardi di euro a luglio 2022.

Allo stesso tempo, il forte incremento del valore delle importazioni agroalimentari (+29,2% per 34,9 miliardi di euro), sotto la spinta dei rincari delle commodity agricole, ha riportato la bilancia commerciale agroalimentare in deficit di 381 milioni di euro. Per entrambi i flussi di scambio, l’esito così decisamente positivo risente nella maggior parte dei casi di un “effetto prezzo“, essendo i prodotti esportati e quelli in ingresso cresciuti a tassi molto più consistenti in termini monetari rispetto a quanto osservato per i volumi.

Il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani è la Ue che, con 16,9 miliardi di euro nel I semestre 2022, assorbe circa il 57% delle esportazioni nazionali. In generale, Germania, USA e Francia si configurano come i partner di maggior rilievo e tutti con tassi di crescita elevati; tra i principali paesi di destinazione risultano in controtendenza solo Giappone e Cina.

Cresce, dunque, l’export delle referenze più rappresentative del Made in Italy agroalimentare: pasta, prodotti della panetteria e biscotteria, vini spumanti, formaggi freschi e stagionati, prosciutti stagionati (+8,9%), pelati e polpe di pomodoro. Per quanto riguarda animali e carni, vi è stato un incremento dell’11,3% dell’export.

I dati delle esportazioni evidenziano una generalizzata performance positiva per tutti i comparti produttivi, fa eccezione solo il comparto della frutta fresca e trasformata che registra una leggera flessione. I cereali, riso e derivati, hanno segnato una crescita tendenziale del 31,7% attestandosi a 3,6 miliardi di euro nel I semestre dell’anno, i vini e mosti raggiungono quasi 3,8 miliardi di euro (+13,5%). Decisamente positivo è anche l’export di latte e derivati che, con un tasso di crescita nel periodo in esame del 21,9%, esprime un fatturato all’export di 2,4 miliardi di euro.

L’export italiano cresce a due cifre sia in ambito Ue (+21% nel primo semestre del 2022) che presso i Paesi terzi (+16%) favorito, in questo caso, anche da un euro debole sul dollaro. Nei principali mercati di sbocco la progressione è, nell’ordine, del 11% in Germania, del 21% negli Usa, del 18% in Francia. Anche nel Regno Unito, quarta destinazione per importanza, le vendite sono aumentate del 19% a dispetto dei segnali rallentamento dei due anni precedenti che avevano alimentato diffusi timori per le conseguenze della Brexit. Da segnalare anche il forte incremento delle esportazioni verso Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, mentre risultano in controtendenza solo i flussi verso Cina e Giappone.

Dopo il surplus registrato nel biennio 2020-2021, il forte incremento del valore delle importazioni agroalimentari (+29,2% per 34,9 miliardi di euro), sotto la spinta dei rincari delle materie prime agricole, ha riportato il saldo della bilancia commerciale in negativo, con un deficit di 381 milioni di euro. L’ andamento positivo delle importazioni è una spia della buona tenuta dell’attività di trasformazione nonostante la forte pressione sui costi delle industrie alimentari italiane.

Fonte: ISMEA

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