Rapporto ESVAC 2021, in Italia dal 2010 -58,8% di vendite di antibiotici a uso veterinario

Il rapporto ESVAC (European Surveillance of Veterinary Antimicrobial Consumption) ha l’obiettivo di sviluppare un approccio armonizzato per la raccolta e la rendicontazione dei dati sull’uso di agenti antimicrobici negli animali negli Stati membri dell’Unione europea. L’Italia partecipa al progetto dal 2010 e analizza i dati riferibili alla dispensazione del medicinale veterinario come conseguenza di una Ricetta Elettronica Veterinaria (REV), fatta eccezione per i medicinali veterinari autorizzati ai fini della fabbricazione di mangimi medicati (premiscele) per cui il dato rimane quello comunicato dai titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio (AIC). I dati riguardano i medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche, stimati per l’uso in animali destinati alla produzione di alimenti, inclusi gli equini (tutte le formulazioni farmaceutiche fatta eccezione per le compresse) e per l’uso in animali da compagnia (compresse).

Per l’anno 2021 le vendite totali, in tonnellate di principio attivo, sono pari a 669,1, con un trend in diminuzione confermato, del -45,3% rispetto al 2016, -4% rispetto al 2020 e del –58,8% rispetto al 2010Il trend nazionale in diminuzione si conferma in modo marcato per tutte le classi di antimicrobici. In linea generale, vi è una riduzione delle vendite totali (mg/PCU) del 41,1% rispetto al 2016 e del 4,6% rispetto al 2020. Rispetto al 2016, la riduzione più evidente si conferma quella per la classe delle polimixine (95,7%). A seguire, gli altri chinoloni (-71,5%), le cefalosporine 3a e 4a generazione (-66%), i macrolidi (-63,2%), le tetracicline (57,3%), i fluorochinoloni (49,5%). Le principali classi vendute rimangono le penicilline (33,4%), le tetracicline (23,2%) e i sulfamidici (13,8%) che, insieme, rappresentano oltre il 70% delle vendite totali.

La principale forma farmaceutica venduta continua a essere la soluzione orale e a seguire le premiscele. Molto distaccate troviamo le formulazioni per iniezioni. Rispetto al 2020, la riduzione per le formulazioni farmaceutiche impiegate per il trattamento di gruppo è del 4,7%, mentre raggiunge valori del 42,8% se confrontata con il dato relativo all’anno 2016.

Di seguito si riportano i progressi ottenuti nel settore veterinario, rispetto ai target di riduzione fissati nel PNCAR 2017-2020, prorogato per l’anno 2021:

Il calo importante nelle vendite (mg/PCU) delle polimixine riflette le politiche nazionali di riduzione sviluppate dalla DGSAF nel 2016, a seguito dell’Advice dell’EMA (EMA/CVMP/CHMP/231573/20166) sull’uso della colistina negli animali. Il parere richiama gli Stati membri sulla necessità di una generale riduzione, in un arco temporale di 3-4 anni, di circa il 65% degli attuali volumi di vendite di medicinali veterinari contenenti colistina. Nello specifico, è richiesto agli Stati membri “alti e medi consumatori di tale molecola” – tra cui vi era appunto l’Italia – di raggiungere livelli target di 5 mg/PCU e livelli desiderabili di 1 mg/PCU.

È importante sottolineare che la drastica riduzione rilevata per le vendite della colistina non trova corrispondenza in un aumento di altre classi di agenti antibiotici.

Fonte: Ministero della Salute

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