Rabobank: massiccia crescita del commercio avicolo mondiale

Sebbene nei primi tre mesi dell’anno, la maggior parte delle industrie avicole abbia registrato buoni risultati, importanti fattori trainanti, incluse le ripercussioni dell’inchiesta sul settore zootecnico in Brasile, le restrizioni sul commercio comunitario e la gestione delle modalità di stordimento in Arabia Saudita, sono tra le questioni chiave che interesseranno il mercato internazionale.

E’ quanto evidenziato dal rapporto RabobankPoultry Quarterly Q2 2018: A Massive Global Poultry Trade Shake-U” secondo il quale il commercio avicolo internazionale potrebbe essere influenzato dagli esiti delle rinegoziazioni in corso del NAFTA e dalle indagini cinesi sul dumping del pollame da parte del Brasile.

E’ certamente il Brasile il paese che al momento è sotto i riflettori. Nei primi due mesi dell’anno le sue esportazioni avicole sono diminuite di quasi l’8% e, nello stesso periodo, l’Arabia Saudita, un cliente chiave per il paese sudamericano, ha ridotto il volume delle sue richieste di pollame del 12%: l’UE, la quarta maggiore destinazione, le ha diminuite del 38%. Va invece meglio con la Cina, gli Emirati Arabi, il Sud Africa e il Messico che invece hanno aumentato il volume importato dal Brasile. In ogni caso, mentre le autorità brasiliane hanno fatto del loro meglio per chiarire che l’inchiesta della polizia federale in corso soprannominata “Weak flesh” è limitata alle irregolarità verificatesi in passato, è possibile che le esportazioni complessive possano in generale diminuire. Alcuni impianti brasiliani sono stai ispezionati direttamente dai paesi importatori.

Il mercato interno brasiliano ha registrato alcuni segnali di ripresa, ma l’esito della bilancia con l’estero continua ad essere cruciale anche per la definizione dei prezzi interni. A febbraio, i prezzi all’ingrosso del pollo sono stati inferiori del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre quelli dei mangimi sono aumentati del 10%, a causa delle aspettative di una minore offerta di mais nel 2018. La posizione del Brasile nel commercio globale è quindi destinata ad essere messa in discussione. Attualmente il Brasile è il principale esportatore di pollame al mondo, e copre una quota di mercato del 35%.

Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti nel caso in cui le negoziazioni del NAFTA porteranno a restrizioni del commercio avicolo Usa-Messico, la solidità del settore avicolo nord americano potrebbe essere messa in discussione. Il Messico è infatti il più grande mercato di esportazione degli Stati Uniti, e assorbe circa il 20% delle 3 milioni di tonnellate di pollame che escono dagli USA, mentre il Canada ne assorbe circa il 5%. Secondo Rabobank se i negoziati del NAFTA porteranno a restrizioni commerciali, gli Stati Uniti dovranno trovare nuovi mercati internazionali, e questo probabilmente si tradurrà in un calo dei prezzi delle carni meno pregiate.

Per gli allevatori statunitensi, attualmente i margini rimangono accettabili, anche se solo leggermente superiori al break-even point, ma a causa di problemi di produzione cerealicola legati alla siccità in Sud America, nelle ultime settimane i livelli di redditività, suscettibili delle variazioni dei costi delle materie prime, sono meno prevedibili. Restano comunque intatte le precedenti prospettive di una crescita del settore broiler USA peri a 2,2%.

I commercianti dell’Unione europea e del Medio Oriente hanno sostituito il pollame proveniente dal Brasile con i prodotti di altre aree geografiche, principalmente dell’Europa orientale. Le conclusioni degli ispettori comunitari che hanno visitato gli impianti brasiliani, relativamente alle violazioni dei regolamenti UE sulle importazioni, in particolare per quanto riguarda la salmonella, saranno fondamentali per ridefinire i flussi commerciali con il Brasile.

Un ulteriore fattore di incertezza è legato all’applicazione, da parte di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti (EAU) di un standard halal più rigoroso, che vieterà lo stordimento del pollame al momento della macellazione. Ciò non riguarderà solo gli impianti brasiliani, dai quali provengono circa il 65% delle importazioni su questo mercato, ma anche quelli della UE, dell’Ucraina e degli Stati Uniti. In generale tuttavia il settore avicolo dell’Unione europea sta registrando risultati relativamente positivi, sebbene durante il primo trimestre dell’anno i margini siano influenzati dall’aumento dei prezzi dei mangimi (+ 3%) e da una domanda di mercato stagionalmente più debole.

Esiste infatti una buona situazione dal lato dell’offerta. Continua inoltre a migliorare la bilancia commerciale, con le esportazioni in crescita per 2 trimestri consecutivi: le esportazioni totali hanno raggiunto quota 1,7 milioni di tonnellate (+ 3%) con una forte domanda da Ucraina, Hong Kong, Vietnam e Africa.

Nel 2017 le importazioni sono diminuite dell’11%, soprattutto a causa del calo delle spedizioni dal Brasile (-21%) e dalla Thailandia (-9%).

Negli ultimi mesi in Cina la performance del mercato avicolo è migliorata notevolmente, e i prezzi dei polli con piume bianche sono aumentati del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo ha assicurato che tutta la catena di approvvigionamento sarà in grado di realizzare profitti. I miglioramenti sono dovuti principalmente alla diminuzione della produzione, causata dalla diminuzione degli stock degli ultimi anni, e ad una ripresa della domanda interna. La diminuzione dei casi di aviaria, l’applicazione della vaccinazione obbligatoria contro il ceppo H7N9, avviata lo scorso anno, le chiusure dei mercati di uccelli vivi, l’aumento dei livelli di biosicurezza hanno contribuito alla riduzione generale della mortalità.

Nel rapporto Rabobank si legge le molte industrie avicole regionali stanno ottenendo buoni risultati, specialmente in Sud Africa, nonostante l’enorme crisi di listeria, e in Messico, ma anche in Indonesia, India e Giappone. Di contro Russia e Thailandia dopo l’espansione del settore interno, stanno soffrendo di un eccesso di offerta, ma cercheranno di catturare parte della quota di mercato estero perduta del Brasile.

Fonte World Poultry

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