Querela contro Walmart per le sue etichette “galline con accesso all’esterno”

In un tribunale distrettuale della California è stata presentata una causa legale contro due delle più grandi società degli Stati Uniti: il colosso dei retail Walmart e uno dei maggiori produttori di uova statunitensi Cal-Maine Foods. L’accusa sostiene che le due aziende abbiano mentito ai clienti sul trattamento delle galline che producono le uova vendute da Walmart. L’imballaggio infatti riportava la dicitura “accesso all’aperto“, ma alle galline di fatto non è permesso uscire.

Negli Stati Uniti la normativa sul biologico era vecchia di decenni e, durante l’amministrazione Obama, i legislatori hanno tentato di sopperire ad alcune delle sue lacune. Una di queste era “l’accesso all’aria aperta“. Attualmente garantire un sano accesso all’aria aperta è molto costoso soprattutto a causa della qualità degli ambienti circostanti. Quindi alcuni grandi produttori di uova optano per un tempo minimo indispensabile che permette loro di ottenere la certificazione per vendere le uova applicando questo tipo di dicitura. In molti casi, l’accesso all’aperto è garantito dal cosiddetto portico, una stanza con pareti, soffitto, un pavimento di cemento con ampie finestre schermate.

Lo scorso mese l’amministrazione Trump aveva annullato la normativa sul biologico, azione che ha irritato i coltivatori e gli attivisti biologici, che vedono i portici come una fuorviante versione rispetto a quanto i consumatori pensano siano davvero le strutture biologiche. Tempo fa Walmart aveva annunciato che, entro il 2025, avrebbe venduto solo uova prodotte “fuori gabbia”. Ma se per “fuori gabbia” si intende questo tipo di allevamento allora c’è qualcosa che non va nella normativa.

Questa querela sembra più una protesta che un’accusa perseguibile; non è affatto chiaro se l’ “accesso esterno” di Cal-Maine sia illegale, ma sembra comunque ridicolo da un punto di vista del buon senso.

Fonte Modern Farmer

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