Pleuropolmonite suina: strategie antibiotiche

Le epidemie acute di pleuropolmonite suina, una malattia respiratoria batterica sostenuta da Actinobacillus pleuropneumoniae, sono spesso accompagnate da elevata mortalità e perdite economiche. Le forme gravi richiedono frequentemente il trattamento antibiotico parenterale.

Uno studio sperimentale dal titolo “Efficacy of a one-shot marbofloxacin treatment on acute pleuropneumonia after experimentalaerosol inoculation of nursery pigs” ha testato l’efficacia e la sicurezza di una dose singola di 8 mg/kg di marbofloxacina per il trattamento della pleuropolmonite suina acuta dopo una inoculazione sperimentale con A. pleuropneumoniae sierotipo 2 tramite aerosol.

I risultati sono stati confrontati con un protocollo di trattamento che prevedeva la somministrazione, per tre giorni consecutivi, di 2,5 mg/kg di enrofloxacina e con un gruppo placebo (soluzione salina). I criteri per la valutazione dell’efficacia erano la gravità delle lesioni polmonari, la neutralizzazione del batterio e il decorso della malattia clinica dopo il trattamento.

All’esperimento hanno partecipato 36 maiali che sono stati suddivisi in tre gruppi di trattamento: marbofloxacina (T1), enrofloxacina (T2) e placebo (T3). L’efficacia del trattamento con marbofloxacina e con enrofloxacina è risultata statisticamente superiore rispetto al gruppo placebo per tutti i criteri valutati.

La necessità di effettuare una “eutanasia di salvataggio” a causa della gravità dei sintomi è stata significativamente ridotta in entrambi i gruppi di trattamento (T1: 1 suino, T2: 0 suini e T3: 8 suini). A 6 giorni dal trattamento, la guarigione clinica è stata osservata in 10 soggetti nei gruppi T1 e T2, e in un solo soggetto nel gruppo T3.

Il punteggio medio relativo alla gravità delle lesioni polmonari (T1: 3,9; T2: 6,0; T3: 21,1) e la positività all’esame colturale effettuato su tessuto polmonare dopo 6 giorni dall’inizio del trattamento (T1 = 0 suini; T2 = 1 suino; T3 = tutti suini ) sono stati significativamente ridotti in entrambi i gruppi T1 e T2. Non sono stati osservati eventi avversi legati alla somministrazione del farmaco e non sono state osservate reazioni nel sito di iniezione.

Entrambi i trattamenti antimicrobici applicati si sono dimostrati sicuri ed efficaci e non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra i 2 trattamenti antibiotici.

Fonte Vet’s Journal

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