Per la Polonia record nelle esportazioni di pollame

Il ministero delle finanze della Polonia ha annunciato che nel 2017 il paese ha esportato 1,12 milioni di tonnellate di carne e frattaglie non trasformate di pollame, per un valore di 1,97 miliardi di euro: si tratta di un aumento rispettivamente del 9,4 e del 7,1%, rispetto al 2016.

Il settore avicolo polacco è un fiore all’occhiello dell’industria zootecnica del paese, in quanto esporta circa il 40% della sua produzione. I principali importatori del pollame polacco sono Germania, Gran Bretagna e Francia, che da soli hanno coperto almeno il 30% dei volumi esportati lo scorso anno.

Come sottolinea Magdalena Kowalewska, esperta nei mercati agricoli per BGŻ BNP Paribas, l’ammortare di esportazioni diventa oltremodo significativo in quanto la Polonia è stata soggetta a restrizioni commerciali sul pollame fino a luglio 2017 a causa di un’epidemia di influenza aviaria. “Solo nel luglio 2017 la Polonia ha riacquistato lo status di paese esente dalla malattia, situazione che ha consentito agli esportatori nazionali di tornare su molti mercati precedentemente chiusi. Tuttavia non tutti gli sbocchi sono stati completamente recuperati, come per esempio il Sud Africa“.

Se nel 2018 la Polonia non dovesse registrare alcun caso di influenza aviaria, potrebbe stabilire un nuovo record dal momento che si prevede un aumento della produzione. “Sebbene in alcuni paesi europei siano già stati individuati focolai di influenza aviaria, per il momento in Polonia non è stato rilevato alcun caso; malgrado ciò non si può escluderne un ritorno durante le migrazioni primaverili o autunnali degli uccelli selvatici. Se questo non si avverasse, possiamo aspettarci che nel 2018 si registrerà un altro record nell’esportazione di carne e frattaglie di pollame“.

Fonte Euromeat

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