Ovaiole, il report della Commissione Ue sul benessere

È stato pubblicato il report sull’audit della Commissione Europea sulla protezione delle galline ovaiole, tenutosi ad aprile del 2021.

Nel report si legge che “l’Italia dispone di un sistema volto a garantire il benessere delle galline ovaiole durante tutto il loro ciclo di vita e in tutti i sistemi di produzione”.

Gli ispettori europei hanno inoltre individuato i punti di forza del quadro nazionale dei controlli:

  • l’intenso lavoro in corso su una banca dati completa di valutazione dei rischi che fornisce anche una panoramica della situazione del benessere;
  • l’elevato numero di ispezioni sul benessere degli animali negli allevamenti di galline ovaiole;
  • l’introduzione di indicatori basati sulle risorse e sugli animali nel sistema di controllo a supporto di ClassyFarm per fornire ai veterinari ufficiali una solida metodologia volta a garantire in modo più efficace il benessere delle galline ovaiole negli allevamenti.

Il registro centralizzato degli allevamenti aiuta a verificare il coefficiente di densità nell’allevamento e che non sia praticata la muta forzata. In alcuni casi le informazioni contenute nella banca dati possono essere inesatte, “ma l’autorità centrale competente è consapevole di questo rischio e controlla regolarmente i dati“.

Le autorità non utilizzano indicatori basati sugli animali nei macelli che ricevono galline ovaiole da riforma per individuare i segni di cattive condizioni di benessere degli animali negli allevamenti, sebbene tali indicatori siano noti sul campo. L’utilizzo e la raccolta di indicatori a livello dei macelli potrebbero contribuire al sistema ClassyFarm e fornire alle autorità un quadro ancora migliore del benessere delle galline ovaiole in Italia.

Per quanto riguarda l’insieme di alternative per ridurre l’abbattimento dei pulcini maschi, viene indicato che circa il 10% dei capi viene destinato all’ingrasso e che una piccola percentuale di uova viene sottoposta a sessaggio in ovo. Il loro utilizzo è limitato dalla scarsa domanda, osserva il report.

In un quadro generale di ampie garanzie di benessere, fa eccezione il requisito secondo cui i nidi devono essere uno spazio separato. Ciò comporta il rischio che le galline siano disturbate o attaccate da altre galline durante la deposizione delle uova. Gli ispettori europei ravvisano “minori garanzie che i controlli ufficiali possano verificare in modo adeguato e coerente se i nidi soddisfino l’esigenza etologica delle galline di deporre le uova”.

Il Ministero della Salute ha risposto che il protocollo di Welfare Quality utilizzato nelle check-list è “idoneo al fine di valutare l’indice di gradimento del nido inteso come sito accettato o meno per la deposizione delle uova. La presenza di nido con pareti in quattro lati rende il parametro valutabile come “Ottimale”, e cioè oltre la conformità alla norma. Ma non può divenire un parametro “cogente”. Sarebbe necessaria “una norma imperativa, obbligatoria, o di studi scientifici che ne comprovino lo stato di non benessere in caso di assenza”- ha fatto notare il Ministero.

Fonte: Anmvi Oggi

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