Negli USA chiarezza normativa per la carne prodotta in laboratorio

Il North American Meat Institute e Memphis Meats hanno inviato una lettera al presidente Trump in cui chiedono che la Food and Drug Administration controlli le valutazioni di sicurezza pre-mercato degli alimenti a base di carne e pollame prodotti in laboratorio. La lettera inoltre precisa che una volta stabilita la sicurezza del prodotto, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) dovrebbe regolamentare i prodotti a base di carne e pollame a base cellulare, così come tutti gli altri prodotti a base di carne e pollame. Inoltre, al fine di garantire che il sistema normativo protegga i consumatori e allo stesso tempo stimoli l’innovazione, è “imperativo che le agenzie collaborino e coordino i loro sforzi, coerentemente con la politica stabilita“.

La lettera, firmata da Uma Valeti, co-fondatore e CEO di Memphis Meats, da Barry Carpenter, presidente e CEO del North American Meat Institute, precisa che le due organizzazioni sostengono un mercato equo e competitivo che consenta ai consumatori di decidere quali prodotti alimentari scegliere per loro e le loro famiglie, e il quadro normativo esistente può raggiungere questi obiettivi.

Gli Stati Uniti sono attualmente leader mondiali nella produzione di proteine, comprese le carni a base cellulare. Ma non manterremo questa posizione se non ci sarà una chiarezza normativa” si legge nella lettera con la quale si chiede inoltre un incontro che preveda la partecipazione di un rappresentante della Casa Bianca, dell’USDA, della FDA e delle parti interessate dell’industria della carne e del pollame sia convenzionali che cellulari.

Il dibattito su chi dovrebbe regolare la carne creata in laboratorio ha causato diversi attriti negli ambienti agricoli statunitensi. La National Cattlemen’s Beef Association (USCA) ha affermato che se il prodotto è chiamato “carne”, dovrebbe essere regolato dall’USDA, ma se così non fosse, allora dovrebbe essere di pertinenza della FDA. Dopo la pubblicazione della lettera, Kenny Graner dell’USCA aveva già precedentemente dichiarato che la sua organizzazione è preoccupata per l’uso del termine “carne” per i prodotti creati in laboratorio, ma la richiesta di un tavolo congiunto è la soluzione adeguata.

La FDA aveva già richiesto un commento pubblico sulla carne coltivata, ma l’amministrazione Trump ha proposto un piano di riorganizzazione, che sposterebbe le funzioni federali in tema di sicurezza alimentare in un’unica agenzia ospitata all’interno dell’USDA, eliminando così dal processo la FDA.

E nel frattempo lo Stato americano del Missouri è diventato il primo del paese ad avere una legge che proibisce ai produttori di alimenti di usare la parola “carne” per riferirsi a qualcosa di diverso dalla carne animale.

Fonte World Poultry

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