Le ultime ricerche sulla plumofagia

La scorsa estate il ramo britannico della World of Poultry Science Association ha tenuto la sua conferenza annuale a Cambridge. Uno degli argomenti trattati a livello scientifico è stata la plumofagia nel pollame.

Secondo Christine Nicol dell’Università di Bristol, i fattori di rischio della gestione e le influenze genetiche hanno un effetto sulla plumofagia. Nicol afferma che alti livelli di stress, scarsa qualità della lettiera, assenza di posatoi, frequenti cambiamenti dell’alimentazioni e rumori molto forti, sono fattori che aumentano il rischio di plumofagia grave (SFP).

Durante la posa, il rischio di SFP può aumentare notevolmente. Gli studi sull’espressione genica negli uccelli con un’alta tendenza a beccare hanno rivelato associazioni con geni relativi all’assorbimento dei nutrienti e alla regolazione dell’omeostasi del glucosio. Anche bassi livelli di aminoacidi, proteine e fibre sono legati alla SFP, con gravi casi di beccaggio spesso accompagnati dallo stimolo di mangiare le piume. Questo può rappresentare un modo in cui gli uccelli ottengono fibre aggiuntive nelle loro diete.

Fattori di rischio aggiuntivi per la SFP negli uccelli adulti comprendono un’alimentazione limitata e limitate opportunità di esplorazione, pratiche inadatte per la lettiera, uso limitato dell’esterno (nei sistemi free-range), alta intensità luminosa interna e cattiva salute.

Thea van Niekerk, del Wageningen Livestock Research Centre, aggiunge che la prevenzione è il fattore più importante dato che una volta avviato questo tipo di comportamento è difficile che si possa arrestare. Van Niekerk spiega che l’ottimizzazione delle condizioni di allevamento è la prima tappa per prevenire il beccaggio. “La strategia più importante è la presenza continua di buon substrato, per stimolare il comportamento foraggiante e insegnare alle ovaiole a beccare verso la lettiera“.

Qualsiasi tipo di stress può essere un motivo per stimolare il beccaggio che potrà comportare danni; pertanto la gestione deve concentrarsi sulla prevenzione di eventi stressanti, quali i cambiamenti nelle condizioni di alloggio (passaggio dall’allevamento alla posa, il clima interno) e di gestione (luce, alimentazione, accesso all’esterno), stato di salute non ottimale, presenza di parassiti, e salute intestinale compromessa.

Esther Ellen e Piter Bijima, del Centro di allevamento e genomica animale dell’Università di Wageningen, hanno valutato le soluzioni genetiche sostenendo che utilizzare osservazioni comportamentali per effettuare una selezione contro la plumofagia è molto costoso, richiede tempo ed è una pratica di osservazione difficile da applicare all’interno degli allevamenti. Una soluzione potrebbe provenire da metodi genetici quantitativi che tengono conto sia dell’azione diretta (DGE, effetto della vittima) che dell’indice indiretto (IGE, effetto degli attori).

In un recente studio, in una linea di ovaiole bianche Leghorn, per ridurre la mortalità dovuta alla plumofagia è stata usata la selezione basata sulla linea parentale, mantenuta in gruppi familiari. Sono state selezionate 6 generazioni. Per ciascuna generazione, i candidati individuali sono stati selezionati in base al tempo di sopravvivenza dei parenti tenuti in gruppi familiari. Per quantificare le potenziali risposte alla selezione genomica, lo studio ha combinato le varianze genetiche stimolate per DGE e IGE, ottenute in studi precedenti, con i calcoli dell’indice di selezione. Per identificare la strategia di selezione genomica ottimale contro la mortalità dovuta alla plumofagia sono stati confrontati diversi disegni del programma di allevamento.

I test hanno permesso di scoprire che era possibile effettuare una selezione contro la mortalità dovuta alla plumofagia, ma che questo comportamento era molto sensibile ai cambiamenti ambientali.

Le previsioni del modello mostrano che la selezione genomica combinata con una popolazione di riferimento crossbred, costituita da piccoli gruppi familiari, produce una rapida riduzione della mortalità dovuta a plumofagia.

Fonte Poultry World

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