La NFU richiede dettagli sul settore alimentare dopo la Brexit

Il presidente della NFU Minette Batters ha dichiarato che “l’alta qualità, la sicurezza e l’economicità del cibo britannico sono un diritto pubblico e devono essere posti al centro dei negoziati sulla Brexit. Pur accogliendo con favore il fatto che il Primo Ministro riconosca che dovremmo sfruttare al meglio le opportunità presentate dalla nostra uscita dall’Unione europea, è ora il momento chiarire i dettagli dell’accordo. Il futuro delle nostre relazioni commerciali è tra le questioni più critiche che devono essere affrontate dall’industria agricola britannica. Dobbiamo assolutamente farlo se l’agricoltura dovrà continuare a svolgere un ruolo per l’economia, l’ambiente e la sicurezza alimentare della Gran Bretagna. La nostra ambizione è lavorare con il governo nella creazione di una nuova politica agricola che guidi l’innovazione e la produzione alimentare. Il Primo Ministro ha ragione nel riconoscere pubblicamente che gli agricoltori britannici aderiscono ad alcuni dei più alti standard del mondo e che tali standard non saranno compromessi in un futuro accordo commerciale. Tuttavia, mancano meno di 400 giorni alla Brexit. Il tempo stringe e molti agricoltori stanno prendendo decisioni che riguardano i prossimi cinque o dieci anni, senza di fatto sapere in quale ambiente commerciale opereranno. Per entrambe le parti del negoziato, è giunto il momento di concordare un modo che garantirà all’agricoltura e alla produzione alimentare britannica un futuro anche al di fuori dell’UE. L’agricoltura è la base del più grande settore manifatturiero, quello del cibo e delle bevande, e contribuisce con 112 miliardi di sterline all’economia della nazione, garantendo 3,8 milioni di posti di lavoro. Questo non può essere dimenticato al tavolo dei negoziati

Fonte The Poultry Site

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