La dieta e il sistema abitativo influenzano l’accettazione da parte del consumatore

Sono sempre di più i consumatori attenti all’origine e alla qualità del cibo che mangiano, in particolare per quanto riguarda le implicazioni in termini di salute umana, ambiente e salute e benessere degli animali.

Nello specifico l’attenzione al benessere degli animali ha portato cambiamenti significativi nell’industria avicola, e soprattutto nei sistemi di produzione delle uova. Nel 2012 i paesi aderenti all’Unione europea hanno completato il processo di transizione dalle gabbie convenzionali a quelle arricchite, ma ora l’opinione pubblica sta spingendo verso un tipo di produzione fuori gabbia. Negli Stati Uniti sono numerosi i rivenditori e le catene di ristorazione, primi fra tutti Wal-Mart e McDonalds che hanno annunciato la volontà di vendere o utilizzare solo uova prodotte da galline allevate fuori gabbia.

Per questo alcuni ricercatori hanno condotto una ricerca, pubblicata su Poultry Science,  per verificare il sentiment dei consumatori riguardo il consumo di uova provenienti da galline Hy-Line Brown alimentate con diete contenenti o meno soia, allevate in gabbia o in free-range.

L’allevamento free-range è solo un esempio di allevamento fuori gabbia: in questo tipo di allevamento le galline hanno accesso all’ambiente esterno attraverso accessi o cancelli che di sera vengono chiusi e che possono essere dotati di sbarre per limitare l’accesso da parte dei predatori.

La qualità delle uova prodotte nei sistemi free-range è spesso stata confrontata con quella delle uova prodotte in gabbia. Si pensa di solito che le uova delle galline allevate fuori gabbia abbiano un sapore migliore e siano anche migliori per la salute dei consumatori. Ma questi aspetti sono molto più legati al tipo di dieta somministrata alle galline piuttosto che al tipo di accasamento, sebbene i due aspetti siano tra loro intrecciati.

È importante comprendere e conoscere tutti i fattori che possono influire sulle prestazioni di gallina, sulla qualità delle uova e sull’accettazione dei consumatori. I consumatori effettuano le proprie scelte di acquisto utilizzando in primis i sensi come l’olfatto, la vista e il gusto. Nello studio in questione è stata valutata l’accettazione da parte del consumatore nei confronti di uova provenienti da galline alimentate con farina di semi di soia o con diete che al posto dei semi di soia utilizzavano farina di semi di cotone e DDGS. Le due diete venivano somministrate sia a galline allevate in gabbia che a galline allevate all’aperto.

Ai consumatori sono state sottoposte uova strapazzate e uova sode. Il gruppo di consumatori era composto da studenti, docenti e personale, dai 18 ai 50 anni.  I punteggi sensoriali si basavano su gusti generali, sapori, consistenza, odore e colore utilizzando una scala edonica a 9 punti. Per le uova strapazzate, il sapore non presentava differenti di rilievo ma in termini di consistenza, il gradimento maggiore era per le uova prodotte da galline che assumevano una dieta priva di soia.

Il panel di consumatori ha poi preferito il sapore delle uova sode provenienti dall’allevamento in gabbia e la consistenza delle uova provenienti da galline alimentate con farina di soia.

Fonte Poultry World

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