La Cina impone dazi antidumping sul pollo brasiliano

Il Ministero del commercio cinese ha annunciato l’imposizione di dazi antidumping sui prodotti a base di pollo provenienti dal Brasile. La decisione prende spunto da un’indagine durata 10 mesi che ha rivelato che queste importazioni “hanno danneggiato l’industria nazionale dei riproduttori“.

Secondo un rapporto di Bloomberg Quint, a partire dal 9 giugno, gli importatori pagheranno i depositi doganali cinesi fino al 38,4%, il presumibile valore del dumping delle esportazioni brasiliane. Attualmente il Brasile è il più grande fornitore avicolo della Cina.

In base a quanto pubblicato dal Ministero del commercio cinese le industrie brasiliane BRF e JBS, saranno soggette rispettivamente ad un tasso del 25,3% e del 18,8%.

L’Associazione brasiliana delle proteine animali (ABPA) ha contestato la decisione e ha dichiarato che “non esiste un nesso causale tra le importazioni di prodotti a base di provenienti dal Brasile e le situazioni di marketing locali cinesi. I chiarimenti presentati dal settore produttivo e dalle agroindustrie dedite all’esportazione hanno chiarito l’assenza di eventuali danni ai produttori e al mercato cinese“.

Per l’ABPA, la decisione è un “passo indietro” nei “buoni rapporti commerciali” tra i due paesi. La decisione è provvisoria, ma la misura finale sarà annunciata ad agosto. “L’ABPA continuerà a lavorare nel quadro del processo, cercando di invertire la decisione imposta temporaneamente. Nonostante un possibile calo delle tonnellate esportate, il flusso commerciale deve essere mantenuto anche con l’imposizione della misura, in considerazione della necessità e della forte domanda proveniente dal mercato cinese“. Secondo i dati ABPA nel 2017, in Cina sono state spedite dal Brasile 391.400 tonnellate di carne di pollo, vale a dire il 9,2% di tutto il periodo.

Fonte WattAgNet

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