Ismea: ancora in ripresa la spesa per i prodotti alimentari

In base ai dati dell’ultimo report Ismea, nel primo trimestre 2018 la spesa delle famiglie per i prodotti alimentari registra un incremento del 1,4% rispetto allo stesso periodo del 2017, che segue il +3,2% già registrato nell’intero 2017 rispetto all’anno precedente.

Anche nel primo trimestre 2018 sono i prodotti confezionati a trainare la spesa (+2,3%) mentre per i prodotti sfusi (che ormai pesano solo il 33% del valore del carrello) la spesa si è contratta dello 0,5%.

Tra gennaio e marzo di quest’anno i consumatori italiani hanno speso circa l’1,3% in più per l’acquisto di beni alimentari e l’1,9% in più per le bevande (alcoliche ed analcoliche). Importante sottolineare che la ripresa non si è manifestata in maniera uniforme a livello nazionale: una crescita sostenuta della spesa si è registrata nell’Area Nord Est (+5%) del Nord Ovest (+3,3%) e nell’Area Centro (+5,6%), mentre una flessione della spesa ha caratterizzato i consumi nell’Area Meridionale (-1,1%).

La composizione del carrello vede una riduzione della spesa per le bevande analcoliche, per gli ortaggi (sia freschi che trasformati), e per molti prodotti da scaffale derivati dei cereali, mentre aumenta la spesa per tutti i prodotti proteici (carni pesce uova).

Tra i prodotti freschi molto bene il comparto delle uova, per le quali la spesa è aumentata nel primo trimestre del 19% dopo la già buona performance del 2017 (+4% rispetto al 2016). Il trend è in buona parte ascrivibile all’aumento dei prezzi medi (+19%) e alla maggior presenza in assortimento di uova provenienti da allevamenti “a terra” e biologici.

Altro dato importante è quello relativo ai prodotti carnei per i quali, dopo 5 anni di contrazioni, nel 2017 è iniziata un’inversione di
tendenza che trova conferma nei dati delle prime 12 settimane del 2018, in cui la spesa segna un incremento del 4,8% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, frutto di aumento dei valori unitari (i prezzi sono in aumento per tutte le tipologie di carne) ma anche dei volumi (per le suine volumi +0,6% per le bovine +2,5% per le avicole +2,2%).

Aumenta inoltre la spesa per i salumi: il famoso “tagliere” è diventato oramai un must per gli aperitivi e le cene con gli amici in casa, e i “preaffettati vaschettati” una presenza costante nei frigoriferi delle famiglie con figli adolescenti. Dall’analisi dei dati emerge una maggiore attenzione alla qualità e una maggiore disponibilità a spendere di più per quei prodotti con una maggiore shelf life, a fronte di volumi a volte in contrazione.

Fonte Ismea

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