Influenza aviaria, nuovi casi in soli due stati europei

Con il mutare delle stagioni in Europa, c’è stato un netto calo del numero di nuovi focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) sia negli uccelli domestici che in quelli selvatici.

Nella prima settimana di giugno, gli unici Paesi europei che hanno registrato nuovi casi di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame sono stati Lituania e Polonia. Dal monitoraggio è emersa la presenza di un HPAI H5N1 in un uccello selvatico in Lettonia e una variante H5N4 nello stato tedesco della Bassa Sassonia.

Fino al 28 maggio, quest’anno sono stati confermati 1.160 focolai di HPAI tra gli allevamenti avicoli europei. Secondo l’Animal Disease Information System della Commissione europea (CE), si tratta di un aumento di appena nove unità rispetto al rapporto precedente al 23 maggio.

Dei 18 stati che hanno registrato focolai, la più colpita è stata la Francia con 473 focolai, a seguire la Polonia e la Germania, rispettivamente con 334 e 207 focolai.

Durante l’intero 2020, 16 stati europei hanno segnalato al sistema comunitario un totale di 442 focolai di HPAI negli avicoli.

Secondo il Piano di Sorveglianza dell’Unione Europea, la situazione dell’influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) negli allevamenti avicoli europei non è cambiata. Tre paesi – Francia, Germania e Italia – hanno registrato un totale di otto focolai tra l’inizio di febbraio e il 23 marzo.

In Francia situazione stabile
Il mese scorso, il ministero dell’Agricoltura ha dichiarato che il rischio HPAI in tutto il paese era stato ridotto a “trascurabile”. L’ultima dichiarazione della stessa fonte registra che la situazione si è stabilizzata. Dal 3 maggio non sono stati rilevati nuovi casi di HPAI negli allevamenti avicoli o negli uccelli selvatici in nessuna regione francese.

Nonostante l’insieme delle misure aggiuntive, compreso il confinamento degli animali a rischio presso gli stabilimenti, siano state revocate, il ministero ha nuovamente avvertito gli avicoltori di prestare attenzione ai sintomi della malattia nei loro uccelli e di mantenere elevati standard di biosicurezza. Circa la metà delle zone di protezione e sorveglianza definite al culmine dell’epidemia rimangono ancora oggi in vigore.

La scorsa settimana, l’Agenzia francese per la salute degli animali non ha segnalato all’OIE (Organizzazione mondiale per la salute animale) nuovi casi di influenza aviaria. I focolai più recenti della nazione e da registrare ufficialmente si sono verificati a metà aprile (per la variante del virus H5N8 HPAI) e all’inizio di marzo (per il sottotipo di virus LPAI H5N3).

Nuovi focolai confermati in Polonia
Gli ultimi rapporti sui casi di HPAI H5N8 del paese riportano, nel 2021, 336 focolai, inclusi i casi in altri tre allevamenti confermati tra il 26 maggio e il 1 giugno. Sono stati colpiti due allevamenti commerciali nella provincia di Mazovia: uno di circa 3.000 oche da carne e un altro di 19.300 galline da riproduzione. Il terzo allevamento, non commerciale, si trova nella provincia di Opole.

Considerando i casi sopra citati, il numero di animali direttamente colpito dall’HPAI in Polonia dall’inizio dell’anno è di poco meno di 3,943 milioni.

Secondo il Centro di Referenza per l’influenza aviaria, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), la Polonia ha registrato un totale di 356 focolai di HPAI negli allevamenti e negli uccelli in cattività dall’autunno del 2020.

Situazione HPAI negli uccelli selvatici liberi e in cattività in Europa
Il numero di focolai di HPAI confermati tra gli uccelli selvatici in Europa è ora di 1.552. Questo è il totale per l’anno fino al 28 maggio, secondo il sistema di notifica della CE. Rispetto alla precedente segnalazione del 23 maggio si tratta di un incremento di appena sette focolai. Di questi, cinque sono stati confermati nei Paesi Bassi e due in Lituania.

La Germania ha registrato il maggior numero di focolai quest’anno, con un totale di 834. Seguono Danimarca (240 focolai), Polonia (89) e Svezia (81).

La scorsa settimana, l’OIE è stata informata di nuovi focolai di HPAI in uccelli selvatici o in cattività in due paesi europei. La variante H5N4 è stata rilevata per la prima volta in un cigno trovato morto nello stato tedesco della Bassa Sassonia. In Lettonia, è stato rilevato per la prima volta il virus H5N1 HPAI in un uccello selvatico. Da questi ultimi rilevamenti, si evince che la minaccia dell’HPAI in Europa non è ancora terminata.

Tuttavia, l’OIE è stata anche informata dalle rispettive autorità veterinarie nazionali di quattro stati europei che l’HPAI è stata risolta negli uccelli selvatici. Per quanto riguarda la variante del virus H5N8 HPAI, questo vale per la Grecia e per la contea svedese di Skane. Il virus H5N1 è stato messo sotto controllo in Bassa Sassonia.

In Ucraina, secondo gli ultimi rapporti dell’OIE, gli uccelli selvatici nelle oblast di Kherson, Mykolaiv e Ternopil sono esenti da H5 HPAI. Nelle scorse settimane, l’autorità veterinaria nazionale ha dichiarato all’OIE che il pollame ucraino è esente da HPAI.

Fonte: https://www.wattagnet.com/articles/42964-new-avian-flu-cases-in-poultry-in-just-two-european-states

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