Gli Stati Uniti premono per riattivare le esportazioni con la Cina

Il Sottosegretario all’agricoltura americano Ted McKinney, sta spingendo affinché gli Stati Uniti possano riprendere le esportazioni avicole che erano state interrotte a causa dei diversi casi di influenza aviaria che avevano colpito il settore avicolo nazionale nel 2015.
La richiesta è supportata anche dal fatto che il settore avicolo del Brasile, principale concorrente degli USA, sta vivendo un periodo di crisi a causa della chiusura dei mercati comunitari e di un’ondata di scioperi del settore dei trasporti.

Lo scorso febbraio, dopo 8 anni, la Cina aveva dichiarato di voler rimuovere le tariffe antidumping sul pollame proveniente degli Stati Uniti, ma l’azione non si è ancora concretizzata. Attualmente la Cina importa circa 1 miliardo di dollari di pollame all’anno e rappresenta la maggior domanda mondiale di zampe di gallina, considerate una prelibatezza alimentare, che rappresentano circa il 60% delle importazioni avicole. Sarah Li, direttore in Cina dell’USA Poultry and Egg Export Council, ha detto alla Reuters che gli avicoli cinesi “sono più grandi. La Cina preferisce le zampe giganti“. Attualmente, la maggior parte del mercato delle zampe di gallina degli Stati Uniti è utilizzata per la produzione di mangimi animali, e solo una piccola parte è destinata all’esportazione, in particolare verso altri paesi dell’Estremo Oriente, come Vietnam e Hong Kong.

Nel frattempo in Brasile, il più grande paese esportatore di pollame al mondo, l’industria avicola rischia il collasso a causa di uno sciopero dei camionisti che ha privato gli animali di mangime e sta mettendo a repentaglio il ciclo di riproduzione. Secondo il ministro dell’Agricoltura, Blairo Maggi, se nei prossimi giorni il governo non riuscirà a far tornare tutto alla normalità potrebbero verificarsi macellazioni forzate per 100 milioni di avicoli. “Se ciò dovesse accadere, il Brasile impiegherà dai 2 ai 2 anni e mezzo per tornare al livello attuale. Smetteremo di essere un esportatore e diventeremo un importatore di pollo” ha dichiarato il Ministro al Financial Times aggiungendo che a causa degli scioperi, e dei conseguenti razionamenti, negli allevamenti il pollame sta ricevendo mangime sono una volta ogni 48 ore, il che crea il il rischio di cannibalismo.

Fonte Poultry World

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