Forlini a Fieragricola: “Cogliamo sfide Green Deal Ue ma servono politiche per sostenibilità e competitività”

“Le best practice della filiera avicola premiate a Fieragricola rappresentano le eccellenze di un settore 100% made in Italy, sempre più impegnato sui temi della sostenibilità ambientale e del benessere animale, che dal 2011 ha ridotto dell’82% l’uso degli antibiotici e lavora costantemente accanto alle istituzioni per accrescere tutti gli standard di allevamento, a partire dalle biosicurezze. L’avicoltura italiana, in linea con la propria vocazione alla filiera integrata vuole cogliere le sfide del Green Deal e della strategia “From farm to fork”, lanciata dal nuovo esecutivo europeo. Occorre però che le istituzioni supportino l’intero settore nel conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica, fornendo strumenti a supporto della competitività delle nostre imprese”. Così Antonio Forlini, Presidente Unaitalia, è intervenuto durante il Premio Avicoltore dell’Anno a Fieragricola.

“Servono finanziamenti per l’innovazione e politiche che ci difendano dall’ingresso di prodotto straniero, in primis dall’Ucraina e dal Brasile, Paesi rispetto ai quali sono stati di recente negoziati accordi a livello europeo molto penalizzanti per il nostro comparto” ha proseguito “oggi abbiamo il pregio di essere un settore totalmente autosufficiente, con una produzione che copre oltre il 106% dei consumi di carne bianca del Paese, siamo orgogliosi di questo primato tutto Made in Italy che dà lavoro a oltre 64mila addetti e produce lungo tutta la sua filiera ricadute economiche e occupazionali pari a 7,9 miliardi, quasi mezzo punto del PIL (0,45%)”. Secondo i dati della Commissione Ue, da gennaio a novembre 2019 le importazioni dal Brasile e dall’Ucraina in Europa sono aumentate rispettivamente del 4,4% e del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte “Dg Agri dashboard: Poultry meat” 15.01.2020). “Aprire ancora di più le porte alle importazioni da Paesi Terzi significherebbe indebolire questo primato e far arretrare il comparto” conclude Forlini “dando minori garanzie ai consumatori in termini di sicurezza alimentare e standard produttivi. Per questo non sono più rinviabili le misure di sostegno al nostro export, unica strada in grado di rafforzare il comparto avicolo italiano e il suo primato produttivo nel nostro Paese”.

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