Filiera suina, ok a obbligo origine carni trasformate e fondo da 5 milioni di euro

Nella seduta del 18 dicembre è stata raggiunta l’intesa in Conferenza Stato Regioni sul decreto che introduce l’obbligo di indicare l’origine delle carni suine trasformate: il testo prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le seguenti informazioni:
“Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali);
“Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali);
“Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali).
Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.

Sempre nella stessa seduta la conferenza Stato Regioni ha dato il via libera al decreto che prevede la ripartizione delle risorse del Fondo suinicolo nazionale con una dotazione complessiva di 5 milioni di euro. Il fondo prevede:

a) la concessione di contributi per l’acquisto e l’installazione di macchinari di valutazione automatica delle carcasse suine Image-meater e AutoFOM, al fine di valorizzare le carni nazionali e garantire una più oggettiva trasparenza nella formazione del valore. Per tale attività si destinano 3 milioni di euro;
b) finanziamento di campagne di comunicazione istituzionale e attività di informazione e promozione presso i consumatori funzionali alle attività di investimento del presente decreto e volte alla valorizzazione della filiera suinicola e in particolare delle produzioni di prosciutto DOP. Per tale attività si destinano 1,5 milioni di euro;
c) sostegno per il rafforzamento della trasparenza nella determinazione dei prezzi indicativi da parte delle commissioni uniche nazionali del settore suinicolo, attraverso il potenziamento dell’acquisizione e delle analisi dei dati oggettivi di mercato e dell’aggiornamento dell’equazione di stima, anche con utilizzo di software avanzati e accordi con università e centri di ricerca. Per tale attività si destinano 0,5 milioni di euro.

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