European Livestock Voice, la zootecnia europea manifesta a Bruxelles

I rappresentanti del settore zootecnico europeo si sono riuniti oggi di fronte alla sede della Commissione a Bruxelles per protestare contro il rischio di una eccessiva semplificazione e disinformazione sugli allevamenti e sul loro ruolo nella società. L’azione lampo fa eco a una serie di preoccupazioni evidenziate dalle numerose proteste che hanno avuto luogo in diversi paesi europei nelle ultime settimane.

A lanciare l’iniziativa è stata “European Livestock Voice”, gruppo che riunisce organizzazioni e associazione attive in campo zootecnico a livello europeo e che con la campagna #meatthefacts sta lavorando al contrasto di falsi miti e fake news sugli allevamenti e per ribadire il ruolo e l’importanza della zootecnia in Europa.

 

L’azione di protesta e sensibilizzazione ha riunito quindi agricoltori, eurodeputati e altri attori del settore di fronte al palazzo della Commissione europea e li ha visti “scoppiare” una serie di palloncini sui quali erano riportati falsi miti e fake news sul tema degli allevamenti. L’azione si è svolta in contemporanea con la prima giornata della conferenza sulla prospettiva agricola della Commissione europea e pochi giorni dopo la nomina della nuova Commissione europea per cercare di riequilibrare il dibattito sulla zootecnia.

Marianne Streel, presidente della Wallonian Farmers Organization, che era presente durante l’azione di protesta, ha dichiarato: “Vogliamo sollecitare le persone e i responsabili politici a prestare attenzione al settore zootecnico europeo e alle informazioni fuorvianti che stanno danneggiando la sua reputazione e mettendo in pericolo gli agricoltori, i loro mezzi di sussistenza e in alcuni casi persino la vita. In Vallonia, le fattorie chiudono ogni giorno. Negli ultimi 10 anni, il 31% delle nostre fattorie è scomparso. Si tratta di cifre chiare e spaventose che si possono trovare anche in altri Stati membri. Se perdiamo i nostri allevamenti, le ripercussioni saranno significative in molte aree, sia nelle nostre campagne che nei nostri piatti. Queste conseguenze sono attualmente trascurate nei dibattiti perché tendiamo a dimenticare gli aspetti positivi della zootecnia in Europa

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