Dieci anni di dieta mediterranea, il tempio come nuovo simbolo

La Dieta Mediterranea il 16 novembre compie i suoi primi 10 anni come Patrimonio Immateriale dell’Unesco e si regala un nuovo simbolo. Scoperta nel corso di uno studio scientifico negli anni ‘50 come comune denominatore dei paesi di coltivazione degli ulivi intorno al Mar Mediterraneo, in particolare Grecia, Creta e sud dell’Italia, da subito alla Dieta Mediterranea venne riconosciuta la capacità di abbassare, in quella zona geografica, anche di 2-3 volte l’incidenza delle malattie cardiovascolari, rispetto all’Europa settentrionale e agli Stati Uniti d’America. Nel corso degli anni, però, attorno alla Dieta Mediterranea si sono creati miti e leggende che spesso ne hanno offuscato alcuni messaggi fondamentali. E’ per questo che Carni Sostenibili ha promosso la realizzazione di una nuova simbologia associata alla Dieta Mediterranea: così è nato “Tempio della dieta mediterranea”, riconosciuto e insuperato modello architettonico, il tempio diventa l’emblema di questo stile alimentare, riunendo alla base i suoi aspetti sociali e ambientali e sulle colonne le 4 categorie alimentari: carboidrati, frutta, verdura e proteine.

Un’evoluzione grafica e concettuale della rappresentazione piramidale, una rinnovata iconografia per raccontare come al di là del bilanciamento di nutrienti, la Dieta Mediterannea sia anche convivialità, cura della tradizione, rispetto della stagionalità dei cibi, tutela per la biodiversità, attenzione alla salute. La Dieta Mediterranea è cultura. “È giunto il momento – dice Giuseppe Pulina, presidente dell’Associazione Carni Sostenibili – per tornare a raccontare la Dieta Mediterranea come un insieme di aspetti materiali e immateriali, dove l’insieme conta più del singolo elemento”. E arriva proprio dalla necessità di riunificarne le due grandi anime – quella nutrizionale e quella antropologica e sociale – la proposta di pensare a una nuova simbologia, adatta a rappresentarne la complessità e l’unicità. La Dieta Mediterranea è un’ entità viva, pulsante, un processo in continuo movimento che integra culture differenti e tradizioni e lascia spazio al suo interno a nuovi alimenti, “tutto in piccole quantità” resta il suo mantra. “In questo senso – conclude Pulina – anche la carne rappresenta un alimento fondativo presente costantemente, nel corso dei millenni, nelle elaborazioni culinarie dei popoli mediterranei i quali, oggi, custodiscono un archivio sterminato di piatti, usi e costumi legati a questo prezioso cibo”.

Su questi temi uscirà a fine novembre per Franco Angeli editore il quaderno “Il Mediterraneo, il tempio della dieta” scritto dalla dottoressa Elisabetta Bernardi e dalla dottoressa Elisa Ascione.

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