Coldiretti/Ixe’, gli italiani bocciano la carne sintetica

In occasione dell’inaugurazione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da Coldiretti con la collaborazione con The European House – Ambrosetti è stato presentato da Coldiretti/Ixe’ il primo dossier verità sulla carne sintetica.

Dal dossier emerge che il 95% degli italiani non mangerebbe mai carne sintetica se questa arrivasse sul mercato. Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare la bistecca fatta in laboratorio, gli italiani – spiegano Coldiretti/Ixe’ – mettono in cima il fatto di non fidarsi delle cose non naturali (68%), mentre al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicura per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che la carne artificiale non avrà lo stesso sapore di quella vera (42%) ma c’è anche chi teme per il suo impatto sulla natura (18%) e chi fa notare, soprattutto tra i vegetariani e i vegani, che si tratta comunque di prodotti ottenuti dagli animali, peraltro con sistemi particolarmente cruenti.

I 96% degli italiani continua a mangiare carne, secondo il rapporto Coldiretti/Ixe’, con una frequenza media di consumo di 2,7 volte a settimana e la convinzione che la giusta quantità di carne, bianca e rossa, sia una componente fondamentale della buona dieta. In testa alle caratteristiche che il consumatore considera prima di acquistare c’è il fatto se la carne proviene da un allevamento italiano, seguita dalla presenza di un’etichetta con informazioni dettagliate e se arriva da un’azienda del proprio territorio. Prezzo e convenienza si piazzano solo al quarto posto, subito davanti ai marchi ad indicazione di origine.

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha dichiarato che “La carne italiana nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne”, sottolineando che “scegliere carne Made in Italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.

Nel presentare il dossier Coldiretti/Ixe’ sono state trattate e smascherate anche cinque falsità sulla carne sintetica.

La prima è relativa – spiega Coldiretti – alla presunta salubrità della carne in provetta. L’alto tasso di proliferazione cellulare può indurre instabilità genetica delle cellule sostenendo la potenziale proliferazione di cellule cancerose sporadiche; inoltre, non abbiamo finora la garanzia che tutti i prodotti chimici necessari per la coltura cellulare siano sicuri nel contesto del consumo alimentare. A ciò vanno aggiunti i rischi di carenza nutrizionale associati al mancato consumo di proteine animali, ben documentati nella storia dell’uomo da un’ampia letteratura medica, che in particolare segnale sintomi patologici gravi e talvolta irreversibili per i bambini.

La seconda falsità riguarda l’ambiente. Secondo un recente studio condotto da un gruppo di scienziati della Oxford Martin School, gli impatti ambientali della bistecca sintetica, cui è associato un intenso consumo di energia, potrebbero provocare nel lungo termine un maggiore riscaldamento globale. Oltre a ciò il processo di produzione della carne sintetica richiede consumi di acqua che sono di gran lunga superiori a quelli di molti allevamenti, producendo peraltro enormi quantità di molecole chimiche e organiche i cui residui sono altamente inquinanti per le risorse idriche secondo l’Inra French Institute for Agricultural Research.

Un’altra menzogna è che la carne artificiale elimini le sofferenze degli animali. La realtà è ben diversa – rivela Coldiretti – poiché per farla serve siero fetale bovino per la crescita alimentare in laboratorio, una coltura a base di cellule staminali di vitello.

Ad ingannare è anche l’utilizzo di nomi, come “carne coltivata” per – sottolinea Coldiretti – costruire un “percepito” che rimanda alle piante, e quindi alla terra e alla salubrità. Al contrario, la carne sintetica è prodotta a partire da strisce di fibra muscolare, che crescono attraverso la fusione di cellule staminali embrionali all’interno di un bio-reattore utilizzando le tecniche di ingegneria tessutale praticate da diversi anni nella medicina rigenerativa. Il prodotto sintetico e ingegnerizzato è dunque il risultato di un processo di laboratorio che non ha nulla a che fare con il concetto di cibo.

Una ulteriore falsità è che la carne sintetica possa sfamare la popolazione mondiale – aggiunge Coldiretti – diventando una risorsa accessibile a tutti. Al contrario, è un affare per pochi. La tecnologia usata ha costi di ingresso elevati e rendimenti di scala crescenti: tutto il necessario per la creazione di monopoli. Legare la produzione di cibo e la sua disponibilità all’accensione di un bio-reattore produce la separazione degli attori chiavi della filiera e marginalizza in particolare gli agricoltori e i consumatori, aumentando le disparità.

Gli investimenti nel campo della biologia sintetica stanno crescendo molto negli ultimi anni e i nomi più impegnati sono soprattutto noti per essere protagonisti del settore hi-tech e della nuova finanza mondiale, da Bill Gates (fondatore di Microsoft) ad Eric Schmidt (cofondatore di Google), da Peter Thiel (co-fondatore di PayPal) a Marc Andreessen (fondatore di Netscape), da Jerry Yang (co-fondatore di Yahoo!) a Vinod Khosla (Sun Microsystems). Solo nel 2020 sono stati raccolti 366 milioni di dollari investiti nel settore della carne artificiale. Negli ultimi 5 anni (2016-2020) gli investimenti sono cresciuti di circa il 6000%.

Fonte: Coldiretti

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