Assica: continua il trend positivo dell’export salumi

Per il primo semestre 2017 Assica sottolinea la buona performance delle esportazioni di salumi.

Secondo le elaborazioni ASSICA su dati ISTAT gli invii di prodotti della salumeria italiana hanno raggiunto quota 85.137 ton (+6,3%) per un fatturato di 718,9 milioni di euro (+10,7%). Un risultato ottenuto grazie alla solida crescita della domanda dei partner comunitari, ma che ha indubbiamente tratto forza dall’andamento più vivace di quella dei Paesi terzi. Bene in particolare gli invii verso USA, tornati a crescere dopo la flessione del primo semestre 2016.

Nel corso dei primi sei mesi hanno registrato una crescita, seppure con un trend in rallentamento, anche le importazioni: +2,2% in quantità per 27.355 ton e +9% in valore per 102,7 milioni di euro. A fronte di questa dinamica import-export, il saldo commerciale del settore ha registrato un incremento del +11% per 616,2 milioni di euro. Le esportazioni del comparto, in termini di fatturato, hanno mostrato un passo migliore rispetto all’insieme dell’industria alimentare (+6,1%) e anche superiore a quello del Paese (+8%).

I dati ISTAT relativi all’export salumi primo semestre sono ancora una volta incoraggianti” afferma Nicola Levoni Presidente ASSICA “ma non si può abbassare la guardia o dare la crescita per scontata. La situazione internazionale, infatti, è in continua e rapida evoluzione e accanto alle opportunità ci sono molte incognite da considerare. Ci sono, senza dubbio, segnali positivi provenienti da mercati che guardano con favore all’importazione di carni e salumi italiani, come Cina e Taiwan. Ci sono progressi nella politica commerciale della UE, come nel caso dell’accordo con il Giappone. Tuttavia molti rischi stanno prendendo corpo, primi fra tutti il rafforzamento dell’euro, i neo protezionismi e le incertezze geopolitiche che non risparmiano neppure la UE. Come comparto stiamo lavorando proprio per cogliere le nuove opportunità, contenere i rischi e continuare a portare l’eccellenza del made in Italy alimentare nel mondo, ma non dimentichiamo il mercato interno che ha ancora bisogno di stimoli e sostegno. Ben vengano dunque le politiche annunciate con la nota al DEF: sterilizzazione aumenti IVA, investimenti sulla formazione, misure di sostegno agli investimenti tecnologici, potenziamento delle misure per l’occupazione, soprattutto giovanile. Giovani e tecnologia sono le risorse fondamentali per rilanciare consumi interni deboli e per raggiungere con successo gli obiettivi export che ci siamo dati prefissati”.

Nei confronti della Ue nel primo semestre le spedizioni di salumi hanno registrato un +5,7% in quantità per oltre 69.618 tonnellate e un +10,3% in valore per quasi 565 milioni di euro. All’interno della UE, spicca la performance verso il Regno Unito che ha consolidato la propria terza posizione fra i mercati di riferimento per i nostri salumi. Un contributo positivo a questa performance è arrivato da tutte le principali categorie di salumi e in particolare dai prodotti cotti.

Significativa crescita anche per le spedizioni verso la Francia, al secondo posto, dietro alla Germania, con riferimento ai fatturati, che continua ad aumentare la propria richiesta: +5,7% per 16.076 ton e +13,1% per quasi 154 mln di euro, grazie in particolare alla domanda di pancette, salami e prosciutti cotti. Importante consolidamento dell’export verso la Spagna.

Per quanto riguarda le esportazioni Extra Ue Assica segnala l’ottimo risultato nei confronti degli Stati Uniti che ha fatto segnare un +8,1% per poco meno di 4.000 ton e +8,8% a valore pari a 48,3 mln di euro, recuperando così posizioni rispetto al difficile primo semestre 2016. A dare slancio alla crescita del nostro export sul mercato statunitense sono stati i risultati di salami e insaccati cotti, mentre sono apparsi stabili i prosciutti crudi stagionati.

Molto dinamico anche per l’export verso il Canada (+42,1% e +48,5%) grazie ai trend di salami, pancette e prosciutti crudi e cotti. Ottima anche la performance verso il Giappone, che con circa 2.136 ton (+21,7%) per 20,6 milioni di euro (+19%) si è confermato terzo mercato di destinazione per i nostri salumi fuori dalla UE avvicinandosi sempre più alla Svizzera che mantiene la seconda posizione.

Fonte Assica

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