Antibiotici, Efsa: risultati positivi con le misure attuate ma essenziale un continuo impegno contro AMR

È stato pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), il rapporto The European Union Summary report on antimicrobial resistance in zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food 2021-2022.

Dalla relazione emerge che la resistenza dei batteri Salmonella e Campylobacter agli antimicrobici comunemente usati continua a essere osservata frequentemente nell’uomo e negli animali. Tuttavia, la resistenza combinata agli antimicrobici di importanza primaria in medicina umana rimane molto bassa, tranne che in alcuni tipi di Salmonella e Campylobacter coli in alcuni Paesi europei.

È inoltre aumentata la percentuale di isolati di Escherichia coli da animali destinati alla produzione di alimenti che presentano una “suscettibilità totale” o “zero resistenza” ai principali antimicrobici. Questo dato, insieme alla diminuzione della prevalenza di isolati di E. coli produttori di ESBL o AmpC – enzimi che possono rendere inefficaci alcuni antibiotici – dimostra i progressi compiuti nella riduzione dell’antibiotico-resistenza (AMR) in E. coli da animali destinati alla produzione di alimenti in diversi Stati membri dell’UE.

“Se da un lato abbiamo visto risultati positivi dalle azioni per ridurre la resistenza antimicrobica, dall’altro è essenziale un continuo impegno congiunto per affrontare questa minaccia globale. L’approccio One Health ci ricorda che per affrontare l’antibiotico-resistenza è necessario congiungere le forze tra diversi settori: quello della salute umana, della salute animale e dell’ambiente”, affermano Mike Catchpole, scienziato capo dell’ECDC e Carlos Das Neves, scienziato capo dell’EFSA.

“La resistenza agli antimicrobici rimane un grave problema di salute pubblica che deve essere affrontato su diversi fronti e da più soggetti. Sono necessarie misure specifiche per ridurre la comparsa e la diffusione di batteri resistenti agli antimicrobici. Tra queste, promuovere un uso oculato degli antimicrobici, supportare il miglioramento delle prassi di prevenzione e controllo delle infezioni, incrementare la ricerca e l’innovazione nello sviluppo di nuovi antimicrobici nonché l’attuazione di politiche e procedure efficaci a livello nazionale”, concludono ECDC e EFSA.

L’EFSA, infine, sta pubblicando diversi strumenti di comunicazione interattivi per la visualizzazione dei livelli di resistenza negli esseri umani, negli animali e negli alimenti, paese per paese nel 2021 e nel 2022.

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