Allevamenti commerciali o da cortile: due mondi, un unico livello di biosicurezza

Il mondo avicolo è composto da due grandi tipologie di allevamento: uno è quello commerciale, che fornisce proteine di alta qualità a prezzi ragionevoli; l’altro è il cosiddetto allevamento da cortile che si trova sia nelle aree rurali che in quelle urbane, caratterizzato da un piccolo numero di animali detenuti per la produzione di carne e uova, per compagnia o progetti educativi.

Sulle pagine di Feed Stuff il dottor Tom Tabler, racconta che anni fa, in qualità di giovane tecnico dell’Arkansas, visitava abitualmente un allevamento commerciale di broiler che aveva due capannoni situati sui due lati di una strada sterrata, stretta e tortuosa. Per arrivarci era costretto a passare tra gruppi di polli e ghinee, che razzolavano in giro così come facevano nel cortile del proprietario, a due passi dall’impianto commerciale.

Ora guidando per le strade del Mississippi, Tabler vede ancora polli da cortile che si aggirano in fondo alla strada, non molto lontani dal cartello appeso all’ingresso di un allevamento commerciale che indica le misure di biosicurezza. I polli da cortile sono spesso liberi di andare dove vogliono. Ma il grande movimento degli animali da cortile potrebbe aumentare la minaccia di diffusione delle malattie.

Il dottor Daral Jackwood, dell’Università di Stato dell’Ohio esperto in bursite infettiva (IBD), in un articolo di Poultry Health Today ha spiegato che il movimento del pollame da cortile poteva essere la causa di un focolaio di IBD molto virulenta registrato nello Stato di Washington, che ha comportato un livello di mortalità insolitamente elevato tra le ovaiole.

Le differenze tra questi due tipi di allevamenti, quindi, sembrano essere numerose e profonde, ma quando si tratta di biosicurezza il fronte deve essere unico, per garantire un livello di salute e sicurezza sia agli animali provenienti da allevamenti commerciali sia a quelli da cortile.

Fonte Feed Stuff

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