Report Ismea: nuovo incremento dei consumi di prodotti proteici di origine animale

Ismea pubblica il report sui Consumi alimentari delle famiglie italiane gennaio-marzo 2021.

I primi mesi del 2021 sono ancora largamente influenzati dall’andamento della pandemia. Il 2021, nonostante il confronto con un’annata straordinaria come quella del 2020, ha visto una ulteriore forte crescita degli acquisti domestici per molti comparti.

La spesa per i prodotti alimentari, infatti, dopo il +7,4% messo a segno nel 2020, a fronte del perdurare delle limitazioni per il contenimento della diffusione del virus, si mantiene su livelli elevati anche nel primo trimestre 2021, registrando un incremento del 2,9% sul primo trimestre 2020, attestandosi su livelli superiori dell’11,7% rispetto al primo trimestre di un’annata regolare come quella del 2019.

Dall’analisi dei dati relativi al primo trimestre 2021 emerge un quadro caratterizzato da nuove tendenze, opposte a quelle che si erano registrate nel primo trimestre 2020, ad inizio pandemia. Si osserva, infatti, che per la prima volta, sono i prodotti freschi sfusi a trainare la crescita dei consumi con un incremento del 3,7%, contro il +2,5% dei prodotti EAN.

Per quanto riguarda il comparto dei prodotti proteici di origine animale, dopo la ripartenza nel 2020 (+9,8% le carni, +8,3% i salumi, +14,5% le uova) si registra un nuovo incremento nel primo trimestre del 2021, seppur con minore slancio (+1,3% le carni e +4,2% i salumi) e con alcuni segmenti in ripiegamento.

Quello delle uova, che nel 2020 era stato il segmento più dinamico, con un +14,5% della spesa sul 2019, apre il 2021 con un atteso ripiegamento (- 4,3%), i consumi domestici si attestano comunque su livelli notevolmente superiori a quelli dell’anno pre-covid (+12% rispetto al primo trimestre 2019).

Per le carni si può parlare di una discreta resilienza, grazie al protrarsi della conversione dei consumi “fuori casa” in consumi “in casa”, ma mentre per le carni suine e per quelle avicole la spesa si conferma in lieve aumento (rispettivamente +1,4% e +1%), per le carni bovine, che in valore rappresentano il comparto con maggiore peso, si delinea un lieve ridimensionamento della spesa (-0,5%).

I salumi, che già nel 2019 avevano dato segnali di ripresa (+1,4%), e che nel 2020 avevano incrementato le vendite dell’8,2%, nel primo trimestre 2021 continuano a registrare un buon andamento delle vendite, con aumenti di spesa rispetto all’analogo periodo 2020 del 4,2%. A fare da traino i pre-affettati e porzionati disponibili nei frigo a libero servizio (che rappresentano ormai il 58% dei volumi acquistati dalle famiglie) le cui vendite sono aumentate del 5,4%, ma in recupero anche i freschi al banco servito: +2,4%. Tra i salumi il più acquistato in termini di volume resta il prosciutto cotto, la spesa per il quale segna un +1,3%, ed è sostenuta dal solo prodotto confezionato (+6,8%), mentre scende l’interesse per questo prodotto al banco (-5,1%). Il più dinamico è invece in questo trimestre il salame, proposto in assortimento potenziato in prossimità delle festività pasquali, che ha incrementato le vendite dell’8,4%, con vendite al banco “servito” che segnano +10,4%. Il prosciutto crudo continua a riscontrare l’interesse dei consumatori con incrementi totali del 2,6% supportati sia dal banco del libero servizio (+2,1%) sia da quello servito (+2,9%).

In netta flessione invece gli acquisti di carni conservate e surgelate, così come quelli di wurstel.

Fonte: Ismea

Iscriviti alla newsletter
ISCRIVITI
close-link
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER