Dati ISPRA, gli allevamenti non sono i principali responsabili delle emissioni di gas serra

Gli ultimi dati raccolti e analizzati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) evidenziano la consistente riduzione del 9,8% delle emissioni di gas serra a livello nazionale nell’anno della pandemia rispetto al 2019 a seguito delle “restrizioni alla mobilità dovute al Covid-19″. Stalle e aziende agricole hanno continuato a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane. Le restrizioni anti contagio, al contrario, hanno semi paralizzato fabbriche e spostamenti di camion e auto determinando un crollo dei livelli di smog.

Solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura sulla base dei dati Ispra dai quali si evidenzia che l’industria con il 44,7% e i trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili.

“Sulla base dei dati disponibili per il 2020”, si legge nel comunicato dell’ISPRA, “a causa delle restrizioni alla mobilità dovute al COVID-19 su tutto il territorio nazionale, ci si attende una consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale, previste inferiori del 9,8% rispetto al 2019 a fronte di una riduzione prevista del PIL pari all’8.9%. L’andamento stimato è dovuto alla riduzione delle emissioni per la produzione di energia elettrica (-12,6%), per la minore domanda di energia, e dalla riduzione dei consumi energetici anche negli altri settori, industria (-9,9%), trasporti (-16,8%) a causa della riduzione del traffico privato in ambito urbano, e riscaldamento (- 5,8%) per la chiusura parziale o totale degli edifici pubblici e delle attività commerciali”.

“Nel 2019 le emissioni di gas serra diminuiscono del 19% rispetto al 1990, passando da 519 a 418 milioni di tonnellate di CO2 equivalente e del 2,4% rispetto al 2018. La diminuzione è dovuta alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), all’incremento dell’efficienza energetica nei settori industriali e alla riduzione dell’uso del carbone. I settori della produzione di energia e dei trasporti restano responsabili di circa la metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti. Il complesso dei trasporti, che mostra un aumento del 3,2% rispetto al 1990, riflette il trend osservato nel consumo di combustibile per il trasporto su strada e che, nel periodo di riferimento, registra un aumento delle percorrenze complessive (veicoli-km) di circa il 22%.”

I dati sullo stato emissivo nazionale sono stati presentati dall’ISPRA e sono raccolti nei report National Inventory Report 2021 e Informative Inventory report 2021, disponibili online sul sito dell’Istituto. I due rapporti presentano il quadro globale e di dettaglio della situazione italiana sull’andamento dei gas serra dal 1990 al 2019 accompagnati da un focus sulle emissioni provenienti dai trasporti su strada.

“Nel mese di febbraio 2021”, conclude il comunicato, “è stata trasmessa a Bruxelles la Strategia Italiana di lungo termine sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, elaborata nell’ambito degli impegni dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, che individua la neutralità emissiva come obiettivo che l’Italia dovrà raggiungere entro il 2050. Tutti i settori saranno chiamati nei prossimi 30 anni a fornire un contributo estremamente rilevante che va ben oltre quanto previsto dal Piano nazionale energia e clima, con impatti significativi sulla vita di tutti i cittadini, a cominciare dalle modalità di trasporto”.

Fonte: https://www.efanews.eu/resources/3260956a7e3d1a5a9c476d3f13f8ac96.pdf

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