European Green Deal, per l’agricoltura arriva la strategia Farm to Fork

La presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen ha presentato il primo piano europeo sul clima European Green Deal, cosiddetto Green New Deal, un patto climatico tra gli Stati membri che ha l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050 e ridurle fino al 55 per cento entro il 2030. “Oggi è l’inizio di un lungo viaggio, è il nostro uomo sulla Luna” ha detto von Der Leyen presentando il documento dopo l’adozione finale dal collegio dei commissari, prima della presentazione al Parlamento europeo (qui il testo della proposta del Green Deal Europeo e qui le azioni di implementazione della strategia European Green Deal_allegato azioni).

Per quanto riguarda il mondo dell’agricoltura e della zootecnia l’idea contenuta nel piano è quella di promuovere una strategia Farm to Fork in modo da accorciare le filiere e ridurre ulteriormente l’impatto dell’attività agricola. La strategia “dal produttore al consumatore” sarà presentata nella primavera 2020 dalla Commissione con il fine di contribuire a creare un’economia circolare che vada nella direzione di ridurre gli sprechi, aumentare l’efficienza dei sistemi produttivi e rendere più sostenibile la produzione e il trasporto dei prodotti alimentari.

«L’Europa ha bisogno di una politica agricola più comune e più forte, perché questa possa diventare davvero la chiave di volta del nuovo Green deal». Ha sottolineato Paolo De Castro, eurodeputato del Pd e coordinatore S&D alla commissione Agricoltura dell’Eurocamera, intervenendo a Bruxelles nel dibattito parlamentare sulla presentazione del Green deal europeo. Per l’eurodeputato «i nostri cittadini e agricoltori sono afflitti da un’emergenza globale, che si manifesta nelle sempre più frequenti catastrofi climatiche. Per vincere questa sfida serve un approccio comune e fortemente coordinato dall’Europa. Gli agricoltori sono pronti a cogliere la straordinaria occasione di diventarne protagonisti, ma hanno bisogno di essere guidati e adeguatamente incentivati a fare un ulteriore salto di qualità nell’erogazione di servizi ambientali di cui possa beneficiare l’intera collettività».

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