Giornata europea degli antibiotici, Corte Ue: progressi solo negli allevamenti

L’Ue ha fatto progressi sulla lotta ai batteri resistenti agli antibiotici negli allevamenti. Ma l’impatto sulla salute dei cittadini della farmacoresistenza ed i suoi costi per i sistemi sanitari restano alti. Lo afferma il rapporto della Corte dei conti europea rilasciato alla vigilia della Giornata europea degli Antibiotici del 18 novembre, l’iniziativa che ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla minaccia rappresentata dalla resistenza agli antibiotici e dall’uso prudente degli antibiotici stessi.

Il rapporto (scaricabile qui) ha preso in esame le misure a livello Ue per contrastare il fenomeno. I revisori Ue indicano miglioramenti della situazione in seguito alle misure a livello nazionale e Ue soprattutto negli allevamenti, con le vendite di antibiotici a scopo veterinario che sono calate del 20% dal 2011 al 2016. L’Italia ha visto una riduzione di quasi il 21%, ma resta ancora tra i paesi Ue con le vendite più alte, dopo Cipro e Spagna. “Anche se si sono registrati alcuni progressi in campo veterinario – ha affermato Nikolaos Milionis, il Membro della Corte dei conti europea responsabile della relazione – la Commissione europea, assieme agli Stati membri, deve intensificare ulteriormente gli sforzi per far fronte a questa crescente minaccia”. La Corte raccomanda alla Commissione di continuare l’azione sugli animali da allevamento, ma anche di aumentare i finanziamenti sia in azioni di sensibilizzazione sul terreno, sia per la ricerca.

In Italia, a livello zootecnico, il settore avicolo può vantare un primato nel campo della razionalizzazione dell’uso del farmaco in allevamento grazie al piano portato avanti da Unaitalia: negli allevamenti avicoli affiliati – circa il 90% della produzione nazionale – l’utilizzo di antibiotici è stato volontariamente ridotto dell’82% in soli 7 anni, dal 2011 al 2018.

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