Relazione sul sistema di allerta rapido europeo per alimenti e mangimi, dati 2017

Lo scorso anno sono state trasmesse 3.759 notifiche a fronte delle 2.925 del 2016, delle 2.967 del 2015 e delle 3.097 del 2014. Si tratta di un significativo aumento del 28%, rispetto al 2016. Come già avviene da molti anni, l’Italia risulta essere il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, con 548 notifiche, pari al 14,6%, a conferma della particolare attenzione delle nostre autorità di confine (Uffici del Ministero della salute) e territoriali e degli organi di polizia specializzati (NAS) alle attività di controllo nel settore della sicurezza alimentare. Il 42% delle notifiche RASFF si riferisce a respingimenti al confine.

Tra i contaminanti microbiologici, un elevato numero di notifiche riguardano il riscontro della salmonella (781 contro le 455, 507, 476, 482 segnalazioni dei quattro precedenti anni). In alcuni casi la salmonella è stata riscontrata insieme ad altri patogeni. Numerose sono risultate essere anche le segnalazioni per istamina e casi di sindrome sgombroide (45) seguite da listeria monocytogenes e norovirus, quest’ultimo in alcuni casi collegato ad episodi di tossinfezione alimentare.

I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono: le micotossine (583) e i residui di fitofarmaci (445), questi ultimi in aumento rispetto alle segnalazioni dell’anno precedente e collegate alla problematica fipronil in uova e ovoprodotti, seguiti da metalli pesanti, additivi e coloranti, migrazioni da materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti e residui di farmaci veterinari.

Le altre irregolarità riguardano l’immissione sul mercato di corpi estranei, Novel Food non autorizzati e di OGM non autorizzati. Numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta, complessivamente 165 segnalazioni.

I prodotti di origine italiana risultati irregolari sono stati 178 (105 nel 2016). Il Paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è il Brasile, seguito dalla Turchia e dalla Cina. L’Italia è risultata il sesto Paese per numero di notifiche ricevute.

Fonte Ministero della salute

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