La disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina e l’industria mondiale della soia

Da quando è scoppiata la guerra commerciale tra Usa e Cina i mercati mondiali stanno cambiano. I primi a pagarne le conseguenze sono i coltivatori di soia degli Stati Uniti visto che, dal momento che il principale acquirente di soia USA ha smesso di acquistare, i prezzi sono diminuiti.

Secondo SoyStats nel 2017 gli Stati Uniti hanno prodotto 119,5 milioni di tonnellate di soia. A fronte di un volume delle esportazioni pari a 56,2 mmt, la Cina ne ha acquistato 37,5 mmt, vale a dire quasi 12,4 milioni di dollari di soia intera e 24 milioni di dollari di olio di soia.

Secondo il Servizio nazionale di statistica agricola (NASS) del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), il valore dei semi di soia coltivati nel 2017 è stato di 41 miliardi di dollari, importo secondo solo a quello del mais, pari a 48,5 miliardi.

Ma da quando sono iniziate le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, i prezzi della soia sono diminuiti: dal valore massimo 2018 di 10,77 dollari per bushel sono scesi a 8,14 dollari per bushel.

A causa delle tariffe introdotte, i coltivatori USA ricevono un prezzo inferiore per la merce venduta in Cina e quindi questo non è più redditizio” ha spiegato l’economista Andrew Kidd a Watchdog.org.

Secondo Forbes, “per ogni dollaro a bushel in meno, i coltivatori di soia statunitensi vedranno diminuire le loro entrate totali di oltre 4 miliardi, vale a dire circa il 10%. Dato però che i costi non diminuiscono, o per lo meno non molto, continuano a ridursi notevolmente anche i profitti”.

A metà ottobre Reuters ha riferito che negli ultimi tre mesi del 2018 le importazioni cinesi di semi di soia statunitensi sarebbero diminuite di un quarto. Lo scorso maggio, il CEO di Bunge Ltd. ha detto che la Cina ha smesso di comprare soia dagli Stati Uniti. Secondo altre fonti i nuovi fornitori sono Brasile e Canada.

Per far fronte alla nuova richiesta cinese, il Brasile sta espandendo l’area coltivata a soia, a scapito delle piantagioni di canna da zucchero. Secondo un recente rapporto negli ultimi due anni la superficie del Brasile coltivata a soia è aumentata di 2 milioni di ettari.

Fonte WattAgNet

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