Influenza suina: per la prima volta identificati in Italia nuovi genotipi virali

L’attività di sorveglianza delle sindromi respiratorie avviata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) in Veneto e Friuli Venezia Giulia dal 2013 ad oggi ha evidenziato la circolazione di 33 virus, di cui 24 in Veneto (Padova e Treviso) e 9 in Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).

In totale sono stati identificati 8 virus H1N1, 23 virus H1N2 e 2 virus H3N2, appartenenti a 8 differenti genotipi, di cui 6 precedentemente descritti in Europa (A, B, D, F, P e T) più i nuovi X e Y (entrambi del sottotipo H1N2), non ancora descritti nella recente classificazione europea. I nuovi genotipi sono stati identificati solo nella provincia di Treviso.

In Italia il genotipo predominante è F (human-like H1N2), ma la circolazione del genotipo X è stata riscontrata per la prima volta in Italia (e quindi Europa) già a fine del 2013; il genotipo Y invece è stato identificato nel 2017 e non in eventi precedenti.

I ricercatori hanno confermato che la genesi dei genotipi X e Y è dovuta a eventi di riassortimento con virus di lineaggio pandemico H1N1pdm, indicando per questi virus riassortanti un possibile potenziale zoonosico (trasmissibilità all’uomo). Infatti i virus influenzali suini mutano nel tempo e possono essere soggetti a ricombinazioni genetiche anche con virus influenzali umani; pertanto, studiare e classificare questi virus è importante per capire come si stanno evolvendo e se hanno acquisito un potenziale epidemico o pandemico.

Attualmente i virus influenzali suini (SIV) circolanti in Europa sono di quattro tipi: Eurasian avian-like H1N1 (avH1N1); human-like H1N2 (huH1N2); human-like H3N2; H1N1 di lineaggio pandemico (H1N1pdm). Esistono due sistemi di classificazione dei virus influenzali suini, uno globale e uno europeo.

La molteplicità di varianti genetiche identificate e la presenza di virus riassortanti con virus H1N1 pandemico pone la necessità di continuare e consolidare l’attività di sorveglianza e caratterizzazione di SIV nel Triveneto. Il controllo di questa infezione, principalmente basato sulla vaccinazione, risulta particolarmente complesso soprattutto in assenza di dati epidemiologici e antigenici dei SIV circolanti.

È importante quindi da un lato raccogliere dati di sindromi respiratorie basati su fattori epidemiologici (tipologia allevamenti, età degli animali colpiti, presenza di vaccinazione) e dall’altro valutare le differenze antigeniche dei SIV circolanti. Aspetti, questi, che saranno approfonditi nel corso di un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute che sarà avviato nei prossimi mesi.

Fonte Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

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