BRF dismette in Europa, Argentina e Thailandia

Il gigante brasiliano BRF, il più grande esportatore mondiale di carne di pollo, ha annunciato che , nell’ambito di un piano di ristrutturazione che mira a raccogliere circa 5 miliardi di Reais (circa 1.300 milioni di dollari) venderà alcune sue unità in Europa, Argentina e Thailandia.

Il Consiglio di amministrazione, che sta affrontando una grave crisi economica a causa dei molteplici scandali che hanno coinvolto l’azienda, ha approvato infatti un piano per “migliorare la struttura del capitale, riducendo i debiti” e rafforzare “i processi gestionali e di qualità“.

In una nota inviata al mercato finanziario alla chiusura della borsa di San Paolo, si precisa che questa nuova strategia prevede la vendita di unitàin Europa, Thailandia e Argentina“, anche se, viene sottolineato, non implica la sospensione di attività di esportazione in quei mercati.

La società ha precisato che concentrerà le sue operazioni principalmente sul mercato brasiliano, asiatico e arabo. Secondo la nota, il piano approvato “non prevede l’emissione di nuove azioni“, ma una serie di misure, già messe in atto dallo scorso marzo, per “adattare la struttura produttiva” dell’azienda alle esigenze del mercato. Le misure in questione includono il licenziamento di circa il 5% della forza lavoro impiegate nelle attività produttive brasiliane e una diminuzione nell’organigramma aziendale con l’eliminazione di quattro delle 14 vicepresidenze.

L’annuncio arriva due settimane dopo l’elezione di Pedro Parente come nuovo presidente esecutivo. A inizio giugno Parente si era dimesso dalla Presidenza della società petrolifera Petrobras, società in cui aveva promosso un ambizioso programma di disinvestimento per superare la grave crisi che aveva colpito lo stato brasiliano

Lo scorso marzo, BRF era stata interessata da un’operazione di polizia che aveva portato alla scoperta di una rete di ispettori che falsificava i risultati dei test di qualità effettuati sui campioni dei prodotti brasiliani prelevati per i controlli sanitari. In risposta, la Commissione europea aveva escluso una ventina di stabilimenti, compresi diversi dalla BRF, dall’elenco di quelli autorizzati per esportare verso la Ue prodotti a base di carne, principalmente pollo. Meno di un mese fa BRF aveva annunciato la chiusura della sua linea di produzione di tacchini nel comune di Mineiros, nello stato di Goiás, proprio a causa delle restrizioni imposte all’estero.

Fonte El Sitio Avicola

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