La densità influisce sulle prestazioni ma non sulla qualità della carne di tacchino

Il giusto equilibrio tra qualità del prodotto e benessere animale è una delle sfide che il settore avicolo internazionale si trova ad affrontare quotidianamente. In termini aziendali i vari miglioramenti produttivi a favore del benessere non devono infatti avere un impatto negativo sulla performance degli animali e/o sulla qualità della carne.

Se da una parte la riduzione della densità, e quindi l’aumento dello spazio per animale, può influire negativamente sulle entrate dirette dell’azienda, dall’altra può migliorare le prestazioni degli animali.

Un gruppo di scienziati ha cercato di individuare quanto la densità influisce su prestazioni e qualità della carne di tacchino. Il gruppo ha quindi analizzato quanto 4 diverse densità (4,56 (T1), 4,18 (T2), 3,8 (T3), 3,42 (T4) piedi quadri per animali)  hanno influenzato prestazioni e la qualità della carne.

Dal momento della loro schiusa stati osservati 960 tacchini maschi, provenienti da un incubatoio di Butterball (Goldsboro, NC). I trattamenti sono stati assegnati in modo casuale e sono stati replicati per 4 volte. In ogni recinto erano presenti 60 capi. Fino alle 5 settimane di età tutti i tacchini sono stati allevati alla stessa densità. I trattamenti differenziati in base alla densità sono iniziati dalle 5 settimane di età in poi, cambiando la dimensione del recinto e mantenendo costante il numero di animali presenti.

Tutti i recinti, in cui venivano somministrate le tipiche diete commerciali, disponevano dello stesso alimentatore e dello stesso spazio per accedere all’acqua. Gli animali sono stati pesati alle settimane 0, 5 e 20 per determinare il peso corporeo (BW), il guadagno medio (BW), l’assunzione di mangime (FI) e il rapporto di conversione (FCR). Inoltre, su 12 tacchini, 3 per ogni recinto, sono stati determinati il peso della carcassa, la riduzione della carcassa (petto maggiore, petto minore, zampe, cosce, ali, pelle del petto e chiglia della carcassa), il pH sulle 24 ore, la perdita di gocciolamento dopo 72 h e la perdita in cottura.

Tutti i dati sono stati analizzati utilizzando le procedure generali del modello lineare in JMP ®. Per determinare l’effetto della densità sulle prestazioni è stata utilizzata una regressione lineare della densità di stoccaggio su BW e FCR. Durante il processo, non c’era differenza in termini di assunzione di mangime. Tuttavia, sulla base di determinate equazioni, ad una riduzione della densità risultavano migliorati BW (P <0.05) e FCR (P = 0.08).

È interessante notare che l’aumento della densità non ha influenzato negativamente la resa della carcassa, il pH 24 ore, la perdita di gocciolamento o la perdita in cottura (P> 0,05). In conclusione nei tacchini ad una diminuzione della densità corrisponde un miglioramento delle prestazioni e non risultano effetti negativi sulla qualità della carne.

Fonte Zootecnia International

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