I funghi potenziali sostituti degli antibiotici

I funghi, che crescono anche in condizioni estreme, potrebbero rappresentare una fonte di antibiotici naturali per l’industria dell’alimentazione animale?

I funghi sono facili da coltivare e sono relativamente economici. Vivono in substrati come il letame di cavallo e, quindi, hanno dei meccanismi interni per combattere alcuni batteri patogeni.

Le proprietà antibatteriche dei funghi sono già state riconosciuti e attualmente oltre 150 specie sono considerate potenziali fonti antibiotiche. Dato il vasto numero di specie inesplorate, la maggior parte delle quali tossiche, si pensa che esistono anche molte altre veriwetà che potrebbero avere le stesse caratteristiche.

Quindi, perché l’industria dell’alimentazione animale non ha esplorato questo ingrediente? E soprattutto perché ci si concentra solo sulla rimozione degli antibiotici come agenti terapeutici? Nel 2004 Ioannis Mavromichalis, consulente di nutrizione animale, ha esaminato uno studio tendente a valutare nell’alimentazione animale l’utilizzo di un estratto di funghi, o di funghi secchi, al posto dell’avilamicina.

Per l’estratto i risultati non erano molto promettenti, ma un elevato tasso di inclusione di funghi essiccati si è rivelato positivo, almeno in termini di salute intestinale. I ricercatori hanno concluso che è stata l’elevata concentrazione intrinseca dello shitake nei composti antimicrobici a essere responsabile degli effetti positivi. Questa strada, tuttavia, non è stata seguita da altri ricercatori.

Più recentemente, sulla rivista ” Comprehensive Reviews in Food Science and Food Safety” è stata pubblicata una recensione sulle proprietà antibatteriche dei funghi come mezzo per salvaguardare la sicurezza alimentare umana. Questa recensione, intitolata “Antimicrobici da funghi per garantire la sicurezza alimentare” descrive le numerose specie di funghi che hanno proprietà antimicrobiche e il loro ruolo. Mavromichalis ritiene inutile verificare una loro applicazione anche nella nutrizione animale.

Fonte WattAgNet

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