Interrogazione europea sugli aiuti all’Italia a seguito dell’aviaria in Veneto

Lo scorso ottobre l’eurodeputata Mara Bizzotto ha presentato alla Commissione una interrogazione con richiesta di risposta scritta evidenziando il rischio che corre la filiera avicola a causa dei casi di influenza aviaria in Veneto, chiedendo un intervento urgente della Commissione Ue.

I casi di aviaria in Veneto hanno riguardato, ricorda Bizzoytto, alcuni allevamenti avicoli nei comuni di Campiglia dei Berici e Pojana Maggiore in provincia di Vicenza e in altri comuni delle province di Padova e Verona. Il virus è ad alta patogenicità e ha un tasso di contagio altissimo: sono pertanto necessari l’abbattimento di tutti gli animali degli allevamenti colpiti (anche di quelli degli allevamenti all’interno di un’area di 3 chilometri dai primi) e la creazione di una zona di sorveglianza di 10 chilometri di diametro. Le stime indicano circa 100 000 animali da abbattere tra polli, anatre e tacchini. Agli allevatori è imposta l’inattività forzata per 30 giorni per le procedure di disinfezione.

Preso atto che la filiera avicola è un settore produttivo importante e fonte di reddito per moltissime famiglie in Veneto e considerando che l’epidemia di aviaria avrà ricadute economiche pesantissime sulla filiera, come dichiarato dall’Associazione veneta degli allevatori (Ava), che chiede il supporto della Commissione a favore degli imprenditori avicoli veneti, la Bizzotto chiede alla Commissione se intende approvare quanto prima lo stanziamento degli indennizzi previsti per mancato reddito a favore degli avicoltori veneti, e quali altre misure di sostegno intende adottare per sostenere i produttori veneti e l’intera filiera avicola colpiti dall’emergenza aviaria.

A nome della Commissione risponde Phil Hogan il quale conferma le difficoltà in cui versa la filiera avicola in varie regioni d’Italia. Ricorda che come previsto nel regolamento (UE) n. 652/2014, la Commissione può accordare all’Italia un aiuto finanziario a sostegno delle misure attuate per l’eradicazione dei focolai di influenza aviaria. I costi ammissibili sono quelli sostenuti per l’eradicazione della malattia, quali l’abbattimento degli animali, le procedure di disinfezione delle aziende infette e gli indennizzi agli agricoltori per il valore degli animali abbattuti.

Inoltre, l’articolo 220 del regolamento (UE) n. 1308/2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, stabilisce le norme per l’adozione da parte della Commissione di misure eccezionali di sostegno del mercato connesse a malattie degli animali e alla perdita di fiducia dei consumatori in seguito ai rischi per la salute pubblica, per la salute degli animali o per la salute delle piante, anche per quanto riguarda le carni di pollame e le uova. Tali misure presuppongono una richiesta ufficiale da parte dello Stato membro interessato. Dette misure sono subordinate all’adozione, da parte dello Stato membro interessato, di misure veterinarie e sanitarie atte a debellare rapidamente le epizoozie e soltanto nei limiti e per il periodo strettamente necessario al sostegno del mercato in causa.

Al momento della risposta l’Italia non aveva presentato alcuna richiesta.

Fonte Parlamento europeo

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