Sotto controllo l’industria avicola giapponese
L’Animal Rights Centre, un gruppo per il benessere degli animali, si è detto profondamente preoccupato per le condizioni di allevamento di broiler e galline in Giappone, che saranno adottate in occasione delle Olimpiadi di Tokyo che si terranno nel 2020, soprattutto a causa alla scarsa percezione e comprensione dimostrata di solito dal paese orientale per le questioni relative al benessere degli animali .
In un rapporto appena pubblicato, il Centre afferma che in Giappone i polli da carne vengono macellati a 50 giorni a circa 3 kg e che la densità negli allevamenti è di circa 46,68 kg per metro quadro, 1,4 volte superiore alla media: di solito, infatti, in un metro quadrato vengono collocati dai 16 ai 22 polli con un peso medio di 2,94 kg. Secondo la legislazione Ue, invece la densità massima è di 33 kg al metro quadro. Sempre per l’Animal Rights Centre è fondamentale controllare il sistema di macellazione giapponese dato che molti impianti non usano il metodo dello stordimento.
Per quanto riguarda le galline ovaiole, il 92% vengono allevate in gabbia e il 99% delle uova vendute nel paese provengono da questo sistema. Secondo il gruppo di esperti, mentre in occasione delle Olimpiadi di Londra e di Rio è stato tenuto conto del benessere degli animali, per le Olimpiadi di Tokyo la storia sembra essere diversa.
“Nel tentare di produrre carne, uova e latte da consumare in occasione delle gare, il Comitato organizzatore di Tokyo dei Giochi olimpici e paraolimpici sta cercando di ridurre notevolmente gli standard di trattamento e allevamento degli animali da reddito“.
L’Animal Rights Centre ha lanciato sulla piattaforma change.org una petizione che sarà inviata al Comitato Olimpico Internazionale.
Fonte Poultry World