Gli interventi del Mipaaft per arginare la peste suina africana

Nel corso del Question Time svolto alla Camera il 26 Settembre il Ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio ha risposto ad una interrogazione sulla peste suina africana.

Il Ministro conferma nel suo intervento che la peste suina africana (PSA) rappresenta uno dei maggiori rischi sanitari per il comparto suinicolo con conseguenze devastanti quanto a mortalità e morbilità e per questo il suo Ministero ha già innalzato il livello di attenzione su questa emergenza.

Il virus che fino ad ora è stato responsabile della malattia nelle popolazioni selvatiche sta cominciando a colpire progressivamente le popolazioni adiacenti. La diffusione della malattia è favorita dal contatto tra popolazioni domestiche e selvatiche o da trasmissioni indirette, dovute al cosiddetto “fattore umano”, mediante spostamenti di materiale infetto attraverso mezzi di trasporto, animali, merci contaminate e persone provenienti dalle zone interessate verso le zone indenni; questo per esempio è quanto accaduto con i recenti focolai riscontrati in Repubblica Ceca e Belgio e che hanno determinato la diffusione della peste suina africana dai Paesi dell’Est Europa alle regioni occidentali. In questi casi, le movimentazioni di suini allevati, di mezzi di trasporto di animali o di prodotti di origine animale (insaccati) al seguito di viaggiatori provenienti dai Paesi infetti, rappresentano il fattore di rischio più rilevante e probabile per l’introduzione del virus in Paesi indenni.

Per quanto di sua competenza anche il Ministero della salute ha immediatamente allertato le autorità sanitarie territoriali e ha disposto il rafforzamento della sorveglianza passiva, raccomandando di sottoporre a controllo per Peste suina africana ogni carcassa di cinghiale rinvenuta in natura e di aumentare le misure di biosicurezza negli allevamenti. Inoltre, sono stati disposti controlli non discriminatori sulle partite di animali e carni suine provenienti dai Paesi comunitari interessati dalla malattia.

Il tutto in parallelamente all’avvio di azioni concrete volte al contenimento della popolazione di cinghiali: allo stato attuale risulta quindi prioritario attuare adeguate ed efficaci campagne informative, volte a sensibilizzare tutti gli operatori e i cittadini sulla pericolosità di alcuni comportamenti che possono facilitare l’introduzione e la diffusione della PSA, oltre all’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti suini domestici e al rafforzamento delle attività di sorveglianza.

In particolare il Ministro Centinaio ritiene che debba essere data particolare importanza e profusa attenzione nei controlli transfrontalieri di eventuali carni e prodotti a base di carne di suino e cinghiale non autorizzate (cioè fuori dai circuiti della filiera) e, per quanto possibile, al monitoraggio dello spostamento di gruppi di animali selvatici attraverso le frontiere nazionali.

Per quanto concerne l’opportunità di ricorrere al contenimento delle specie selvatiche cui fa riferimento l’onorevole Guglielmo Golinelli che ha presentato l’interrogazione, il Ministro condivide la misura proposta ma sottolinea che la gestione della fauna selvatica deve essere comunque condotta attraverso piani di ampio respiro, da realizzare di concerto con i diversi livelli istituzionali e con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.

Nondimeno, eventuali “abbattimenti programmati” potrebbero rappresentare, in effetti, un contenimento più efficace del cinghiale e un’ulteriore prevenzione contro la peste suina africana, tenendo conto che i danni causati da cinghiali al settore agricolo rappresentano comunque un’emergenza da tempo e, sicuramente, da molto prima della scoperta di focolai di PSA in Belgio.

Il Ministro conclude informando i presento della sua intenzione di costituire un tavolo tecnico dedicato al problema per la gestione dell’emergenza, insieme con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministero della Salute, nonché di valutare, eventualmente, in accordo con le Regioni ed il Ministro dell’ambiente, possibili proposte di modifica alla Legge 157/92 per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.

Fonte Mipaaft

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