2018-2030: la produzione e il consumo di pollame dell’UE cresceranno lentamente
Secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea “Eu agricultural outlook for markets and income 2018-2030” il pollame sarà l’unico tipo di carne che, nei prossimi 12 anni, registrerà una crescita costante nel mercato comunitario.
Nel periodo in esame, produzione e consumo cresceranno complessivamente di circa il 4%, supportati in particolare dell’aumento delle esportazioni internazionali e dalla valorizzazione di tagli meno appetibili in Europa ma più apprezzati all’estero.
Tuttavia, nel periodo in esame, la crescita dovrebbe rallentare dello 0,3% all’anno: inoltre alcuni paesi dell’Europa dell’Est, come Ungheria, Polonia e Romania, potrebbero far registrare performance migliori grazie a maggiori investimenti.
Nel rapporto si legge che il livello della domanda internazionale di carne di pollame dovrebbe rimanere alto, soprattutto grazie ad alcuni paesi asiatici (Vietnam, Filippine e Cina) e dall’Africa sub-sahariana (Sudafrica, Ghana e Benin). Le esportazioni dell’UE continueranno quindi ad aumentare in media dell’1,4% all’anno fino al 2030, raggiungendo 1,9 milioni di tonnellate.
Con riferimento al consumo di carne di pollame, il rapporto evidenzia che il mercato comunitario sta raggiungendo la sua maturità e nel 2018 dovrebbe attestarsi a 24 kg pro capite. La crescita quindi dovrebbe essere marginale, intorno allo 0,2% all’anno, il che significa che il consumo pro capite si attesterà intorno ai 24,8 kg.
Inoltre, nel primo anno del periodo di proiezione, i prezzi della carne di pollame dell’UE rimarranno attorno ai livelli attuali, dopodiché, diminuiranno lentamente sotto la crescente concorrenza degli Stati Uniti e del Brasile e raggiungeranno, entro la fine del periodo, circa 1.860 euro per tonnellata.
Il report conclude che, a seconda del contesto macroeconomico e dei prezzi dei mangimi, è probabile che nel periodo di riferimento vi potrebbe essere una variazione tra i 1.630 e i 2.130 euro di tonnellate.
Fonte Poultry World